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Politica | 06 maggio 2015, 21:00

Pietra Ligure esce dall'Unione dei Comuni della Riviera delle Palme e degli Ulivi: sì dal consiglio al recesso

Acceso botta e risposta tra il consigliere Mario Carrara e il presidente del consiglio Franco Bianchi

Pietra Ligure esce dall'Unione dei Comuni della Riviera delle Palme e degli Ulivi: sì dal consiglio al recesso

Sì dal consiglio comunale di Pietra Ligure all'approvazione della modifica dello statuto e al conseguente recesso dall"Unione dei Comuni della Riviera delle Palme e degli Ulivi. Il parlamentino pietrese ha quindi approvato il cambiamento del regolamento, togliendo l'obbligatorietà di tre anni di permanenza all'interno dell'ente.

Nel corso della seduta si è aperta un"accesa discussione tra il consigliere Mario Carrara e il Presidente del consiglio Franco Bianchi. Il secondo ha invitato l'esponente della minoranza ad un maggior contegno e a rivolgersi non all'uditorio chiamandoli pubblico, ma cittadini. A seguito di questa richiesta Carrara è sbottato dicendo:"Non dica fregnacce indegne del suo ruolo".

La discussione poi è proseguita sulla questione delle presunte firme false. Il consiglio avrebbe dovuto svolgersi lo scorso 30 aprile, ma è stato annullatto perchè un documento ufficiale sarebbe stato siglato in maniera impropria. "Per evitare il ripetersi di tali situazione, ha commentato Carrara, firmeremo tutti i documenti digitalmente".

Al termine del dibattito la modifica ed il conseguente recesso dall'Unione dei Comuni della Riviera delle Palme e degli Ulivi è passato con il voto favorevole della maggioranza, l'astensione di Giancarlo Cutturini e la contrarietà di Mario Carrara e Anna Bonfiglio.

 

 

All'inizio della seduta è intervenuta il consigliere di minoranza Carla Mattea, che ha dato letto una lettera indirizzata al Presidente del consiglio comunale Franco Bianchi. Riportiamo di seguito lo scritto integrale.

"Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio Comunale

dott. Franco Bianchi

 

Dovrei iniziare così questo mio scritto “io Carla Mattea,nel pieno possesso delle mie facoltà mentali dichiaro...........” e sì caro Presidente.

Lei nel preoccuparsi di tutelare i consiglieri di minoranza e tra questi la scrivente ha volutamente messo in dubbio la mia capacità decisionale, asserendo indebitamente che le mie assenze dagli ultimi sei Consigli Comunali,peraltro sempre giustificate,sono state veicolate da chissachì e supponendo  che qualcuno possa avere addirittura sottoscritto mozioni a mia insaputa,contraffacendo la mia firma.

Questa sera ho voluto presenziare solo ed unicamente per chiarire quanto segue:

le mie assenze sono ,come lei ben sà signor Presidente,imputabili esclusivamente a motivi di carattere personale,non di interesse per questo Consiglio.

Sono stata eletta e rappresento una parte di cittadini e, come in passato ,ho sempre svolto il mio ruolo con coerenza,integrità e dedizione.

Il fatto che per un periodo non abbia partecipato attivamente non giustifica e non la autorizza a proferire insinuazioni che  offendono la mia onestà intellettuale, nè pregiudica il mio interessamento alla vita politica del paese e alle sue innumerevoli problematiche, che  questa Amministrazione non si dimostra in grado di risolvere. 

La sua manovra di revocare la convocazione del Consiglio del giorno 30 Aprile,mascherata da una finta tutela delle minoranze, addebitandone indirettamente la responsabilità alle stesse ,è mirata unicamente a distogliere l'attenzione dai veri problemi che la Giunta Valeriani dovrebbe almeno provare ad affrontare, compresi atteggiamenti incoscienti come quello messo in atto  sull' Unione dei Comuni.

Mi limito a sottolineare che, pur non condividendo le sue strategie,nutro comprensione nei suoi confronti.

L'appartenenza a questa nuova Amministrazione sta logorando la sua serenità e conseguentemente la sua obiettività e il suo senso critico : per questo mi sento di giustificare la sua caduta di stile.

Concludo non senza un pizzico di amarezza:voglio rassicurarla Presidente, circa il suo timore di condizionamenti …....sono infondati; il messaggio che ha voluto trasmettere cioè di tutelare i consiglieri di minoranza, che definisce “soggetti deboli,sensibili e vulnerabili”, è distorto e strumentale.

F.to  Carla Mattea".

 

 

Cinzia Gatti

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