Si terrà il 12 dicembre alle ore 12 presso l' Agriturismo Valleponci un incontro sul tema : "Il problema della caccia nelle aree protette ad alta densità turistica. Quale soluzione?".
Nello specifico si discuterà dell'Oasi di Protezione Rocca degli Uccelli in Val Ponci (ma il discorso potrebbe valere per tutte le zone protette): Rocca degli Uccelli è un area di grande interesse naturalistico, archeologico, geologico e turistico, che da anni i proprietari dell’Agriturismo Valleponci cercano strenuamente di difendere dall’assalto dei cacciatori.
Nonostante Rocca degli Uccelli sia un’oasi protetta (cuore “ecotonale" di una più vasta area di protezione denominata SIC Finalese - Capo Noli), ogni anno l’Ambito Territoriale di Caccia (organizzazione all’interno della quale, va fatto notare, figurano anche le principali associazioni ambientaliste) richiede di poter effettuare battute “straordinarie”, adducendo, a giustificazione, i più svariati motivi (sovrannumero di cinghiali, danni causati da ungulati, fantomatica pericolosità degli stessi, etc).Ora, il problema è duplice: il primo è che la legge stessa proibirebbe battute di caccia braccate (le preferite dai cacciatori di cinghiali) nelle Oasi Protette, privilegiando semmai, in caso di comprovata necessità, interventi meno invasivi (gabbioni per la cattura e il trasferimento, caccia di selezione o girata). Il secondo problema è che il compito di censire le popolazioni di ungulati è affidato agli stessi ATC, così come la gestione dei fondi per il risarcimento degli eventuali danni agricoli (un evidente caso di conflitto di interessi).Oltretutto, nel 2013 la Provincia (probabilmente su pressione dei cacciatori locali) ha anche provato - tramite il Piano Faunistico Venatorio allora in corso di approvazione - a cancellare l'Oasi protetta: fortunatamente i proprietari dell'agriturismo lo hanno scoperto e sono riusciti, grazie all’intervento dell’Ufficio Valutazione Ambientale Strategica della Regione Liguria, a bloccarne la soppressione. Ottenendo anche il diritto - in quanto principali attori economici dell’area - di essere consultati ogniqualvolta la Provincia ritenga necessario effettuare azioni di controllo sulla popolazione di cinghiali. Questo nonostante le varie associazioni ambientaliste alle quali si erano rivolti per ottenere aiuto avessero cercato di dissuaderli da qualunque azione (“I cacciatori hanno troppi agganci politici. Bisogna essere pragmatici. Ogni volta che proviamo a contrapporci andiamo incontro ad una sconfitta", etc). Ma se le associazioni ambientaliste si dimostrano rinunciatarie, non è lo stesso per i cacciatori che sono invece molto combattivi: ogni anno le pressioni per ri/entrare nell’Oasi sono più forti. Si va dalla raccolta firme, all’utilizzo strumentale delle richieste danni (che, ripetiamo, sono gestite dagli stessi cacciatori), alle pressioni “politiche”.Un’ultima annotazione: l’Agriturismo Valleponci ha i propri vigneti nel cuore della valle e, in 15 anni, non ha mai richiesto danni da ungulati.Visto tutto quanto sopra, vorremmo aprire una discussione per capire cosa si può fare per “proteggere le aree protette”.Come bozza di discussione noi proponiamo che:- Considerata l’alta valenza naturalistica e turistica, il Comune di Finale Ligure - capitale dell’outdoor - si attivi perché l'area venga considerata protetta a tutti gli effetti, chiusa ai cacciatori, aperta alla popolazione(Freed from Hunting Area)- Le associazioni ambientaliste in quanto tali (e non in quanto membri degli Ambiti Territoriali di Caccia) diventino veramente parte attiva nella gestione del territorio.- Il compito di censire la fauna venga sottratto ai cacciatori (visto che può sorgere il fondato dubbio che compilino le schede di monitoraggio secondo i propri interessi di cacciatori). - Venga messo a punto un piano preciso di rivalutazione del territorio, con segnaletica dei sentieri e apposita cartellonistica indicante i reperti storici, la fauna e la flora caratteristici. Su questo punto richiediamo la collaborazione del Comune di Finale Ligure, della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, delle associazioni turistiche di trekking, climbing e di tutti coloro che siano interessati all'ambiente, al fine di creare - se necessario - una squadra di volontari per monitorare il territorio, segnare i sentieri e censire se possibile flora e fauna.Per discutere di questi argomenti, ci si incontrerà il 12 dicembre alle ore 12 presso l’Agriturismo Valleponci insieme a Giorgio, Paola, Daniela e a tutti gli esponenti dell'amministrazione per addivenire a una conclusione (si spera) della diatriba, a favore dell'ecosistema e degli animali.Saranno presenti:Alessandra Di Lenge dell'Associazione "Cani sciolti"Carlo Mamberto dell'associazione trekking e outdoor di Finale LigureDavide Badano consigliere comunaleAlex Barabino dell'ATC Savona1Prof. Andrea Marsan dell'Università di GenovaRappresentanti delle Associazioni Ambientaliste e delle Amministrazioni pubbliche














