C'è un'ottima proposta della CNA per incrementare il livello della videosorveglianza urbana, visto che finalmente se ne comincia a capire il valore. Non è questione di piazzare le microcamere nei bidoni della rumenta per immortalare i maleducati della differenziata né di usare gli occhi elettronici per le multe improbabili. Bisogna finalmente dare ai dispositivi di registrazione la funzione che meritano al servizio degli onesti: aiutare le forze dell'ordine a perseguire e reprimere la criminalità. Considerato che tanti enti pubblici affrontano il tema solo per appesantire le torture sul martoriato contribuente, è bene che i privati si rimbocchino le maniche per ragioni più nobili.
Per questo la Confederazione Nazionale dell’Artigianato chiede, praticamente, di rilanciare un bando di quattro anni fa così da assegnare contributi alle aziende che vogliano dotarsi di sistemi di allarme e sicurezza. Non è "asserragliarsi", come qualcuno vorrebbe fare credere. Al contrario, è aprirsi. Perché la sicurezza e la certezza del diritto amano la luce del sole: sono gli unici principi che garantiscono una serenità aperta e condivisa.
Fortuna vuole che anche la legislazione negli ultimi anni abbia allentato la mania dei paletti stupidi per la videosorveglianza. Quelle regolette che, anche a causa del nebuloso garante per la privacy, finivano per essere tanto ottuse quanto ostative. L'auspicio invece è che vi siano più telecamere per dar modo agli inquirenti di incrociare dati, visuali, traiettorie e migliorare le proprie indagini. Su qualsiasi terreno della repressione dei delitti, dai più piccoli ai più odiosi.
Se il sistema regionale, associativo e camerale aiuteranno le imprese che desiderano maggior tutela "fisica", ne beneficeranno moltissimi cittadini. Soprattutto per l'aumento delle telecamere di sicurezza sulle vie pubbliche, naturalmente, che non servono solo ad identificare più facilmente i mariuoli: hanno anche un ruolo nella cosiddetta prevenzione situazionale, cioè sono un buon deterrente. Spiace per chi invoca bilanciamenti a favore della "riservatezza" delle persone: è meglio anzitutto abbattere le opportunità criminali e proteggere chi lavora; poi si può pensare alla privacy di chi attraversa una strada o una piazza.














