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Politica | 22 novembre 2016, 16:43

Caccia, approvate modifiche alla legge regionale

Hanno votato a favore i 21 consiglieri della maggioranza di centrodestra e quelli del Pd. Contrari i 6 del Movimento 5 Stelle e di Rete a Sinistra.

Caccia, approvate modifiche alla legge regionale

Il consiglio regionale della Liguria oggi ha approvato le modifiche alla legge regionale n.29/2015 sulla caccia, recependo così, in parte, i rilievi formulati dal Governo. Hanno votato a favore i 21 consiglieri della maggioranza di centrodestra e quelli del Pd. Contrari i 6 del Movimento 5 Stelle e di Rete a Sinistra.

All’articolo 1 viene abrogato il punto relativo alla disciplina dell’addestramento e allenamento dei cani.

All’articolo 2 viene abrogato il punto relativo all’esercizio dell’attività venatoria in difformità rispetto all’opzione di caccia prescelta.

“I primi due articoli – spiega il capogruppo del Carroccio Alessandro Piana – li abbiamo abrogati, recependo del tutto quelle che erano le osservazioni del Consiglio dei Ministri.

Altri due articoli, sottoposti al vaglio ed ai rilievi del Governo, rimarranno invece come sono. Anche perché riteniamo che in un quadro normativo ancora nebuloso, con le Province che non hanno più competenza diretta in materia venatoria, individuare altri soggetti atti al controllo sia palesemente necessario. Peraltro, si tratta di volontari di associazioni ambientaliste e venatorie.

L’altra questione è altrettanto importante in quanto riguarda il recupero dell’animale selvatico ferito, eventualmente anche il giorno successivo. Il cacciatore potrà andare alla ricerca della preda ferita per evitargli ulteriori sofferenze e per impedire che diventi un eventuale pericolo per i cittadini, solo col cane (ossia l’ausiliario da sangue), il fucile scarico (in custodia) ed accompagnato da una guardia venatoria”.

Affermano i grillino: "Con i nostri emendamenti, sistematicamente bocciati dal Partito Unico, abbiamo chiesto in Aula che venissero abrogati entrambi gli articoli, che pongono la Regione in conflitto con la normativa statale, come previsto dal comma 2 dell’articolo 117 della Costituzione. In particolare, l’articolo 92 permette di sparare sempre ovunque anche nei giorni di silenzio venatorio e in aree protette, mentre il 93 consegna il controllo del territorio a guardie private. Siamo al paradosso: il controllato che diventa il controllore!Lo abbiamo chiesto anche e soprattutto a tutela di chi vuole esercitare l’attività venatoria nell’ambito della legalità, cosa ben diversa dal bracconaggio, fenomeno in crescita preoccupante a causa dello smantellamento trasversale di tutti i presidi sul territorio.Dal 1994 ad oggi la Regione ha collezionato qualcosa come 233 richieste di modifica alla legge di riferimento 29/94 sull’attività venatoria ligure, sempre o quasi per motivi irrisori e mai per dare reali risposte in termini di legalità, tutela e presidio del territorio. Un’infinita collezione di deroghe, spesso oggetto di ricorsi persi dalla Regione e pagati a caro prezzo dai cittadini.Ma invece di prendere atto della situazione, la maggioranza si intestardisce su una strada illegittima dal punto di vista costituzionale. E addirittura ancora oggi, a distanza di tre settimane, attendiamo di poter discutere la nostra proposta di legge a tutela della Polizia provinciale, come ultimo baluardo nel contrasto al bracconaggio e all’illegalità in Liguria."

cs

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