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Eventi | 08 dicembre 2016, 16:00

Finalborgo, il Museo Archeologico presenta il volume "Paesaggi in divenire"

Cartografi nel Finale tra XVI e XIX secolo

Finalborgo, il Museo Archeologico presenta il volume "Paesaggi in divenire"

 

Sabato 10 dicembre alle ore 16.00  all'Auditorium di Santa Caterina in Finalborgo ha luogo la presentazione del volume dal titolo “Paesaggi in divenire”,  edito dall'Istituto Internazionale di Studi Liguri sez. Finalese, Museo Archeologico del Finale e dall'Associazione “Emanuele Celesia” Amici della Biblioteca e del Museo del Finale.

“Paesaggi in divenire. Cartografi nel Finale tra XVI e XIX secolo” riprende titolo - e parzialmente i contenuti - dell’esposizione tenutasi presso il Museo Archeologico del Finale dal 24 gennaio 2015 al 10 gennaio 2016 (vedi “Il Quadrifoglio” n. 11-2015), organizzata dal Museo Archeologico del Finale, dalla Sezione Finalese dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, dall’Associazione “E. Celesia” - Amici della Biblioteca e del Museo del Finale, col patrocinio della Soprintendenza Archivistica per la Liguria e del Comune di Finale Ligure.     

In realtà, per ragioni di tempo e soprattutto per la mancanza di adeguate risorse, la mostra - che registrò un notevole successo di pubblico, con oltre 10mila presenze - non fu accompagnata dal catalogo, richiesto da molti durante il periodo dell’esposizione. Questo volume nasce quindi “postumo”, grazie ad un finanziamento nel frattempo concesso dalla Fondazione “A. De Mari” - Carisa di Savona che, ancora una volta, ha creduto nella proposta progettuale della Sezione Finalese dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri e del Museo Archeologico del Finale per valorizzare il patrimonio culturale di Finale Ligure. 

Lo slittamento temporale tra mostra e catalogo ha però prodotto un valore aggiunto. L’esposizione, infatti, presentò solo una piccola parte delle circa duecentoquaranta carte storiche raccolte dai ricercatori e collaboratori del Museo Archeologico del Finale e dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri in giro per l’Europa in diversi archivi e istituzioni cartografiche. 

Infatti, nel tempo in cui la mostra veniva ammirata dal pubblico, gli studi e le ricerche d’archivio proseguivano, portando così ulteriori tasselli di conoscenza al patrimonio cartografico finalese.  

Conclusa la mostra e nel contempo avute le forze necessarie alla realizzazione editoriale, ci si è così trovati di fronte alla necessità di dare spazio ad una quantità di documenti ben superiore non solo alla selezione esposta, ma anche a quella originariamente raccolta. Il volume ora disponibile assume quindi un notevole valore dal punto di vista documentario, presentando per la prima volta, ed in maniera sorprendentemente ampia, il ricco patrimonio di carte e di alcune vedute storiche che da lungo tempo ha avuto il Finalese come soggetto di cartografi e vedutisti italiani e stranieri.

Il Finale è sempre stato un territorio altamente strategico, e per questo è stato nel corso dei secoli scrupolosamente “fotografato” su carta. 

La rappresentazione del territorio, forzatamente simbolica, prima dell’avvento della riproduzione meccanica delle immagini (fotografia, riprese aeree o satellitari, ecc.), implicava un insieme straordinario di conoscenze geografiche, storiche, economiche, tecniche e artistiche, che coinvolgevano molte discipline, con l’obbiettivo di raggiungere un adeguato grado di corrispondenza con la realtà. La cartografia ha origini molto antiche ed è evidente che i suoi “prodotti”, le “carte geografiche”, ci dicono molto non solo dei territori rappresentati - e dei relativi insediamenti o delle attività umane in un certo periodo - ma anche della cultura delle società che le hanno prodotte. 

Le straordinarie carte geografiche del passato dedicate al Finalese, provenienti da varie fonti e archivi, risalgono a momenti storici assai diversi, coprendo all’incirca un arco di tempo di quattro secoli, dal XVI al XIX secolo. Lo studio di queste “carte” rappresenta un mezzo formidabile per “viaggiare” attraverso lo spazio e il tempo, e per vedere quanto il territorio, e tutto ciò che su questo territorio insiste, è cambiato: uno strumento eccezionale per avvicinare la società di epoche molto lontane e ritrovare la loro visione di questa porzione della Liguria. Ogni mappa propone un’immagine differente del Finalese, a seconda degli scopi per cui era stata realizzata: civili, militari, amministrativi, fiscali, religiosi e altri ancora.

Nel caso della cartografia storica, le mappe sono conservate presso pubblici archivi o presso privati collezionisti, e pertanto le “immagini” del territorio finalese esposte nella mostra al suo termine sarebbero state ben presto destinate a tornare nell’oblio. 

Questo volume, con copertina rigida di grande formato (23,7x30,2 cm), conta di 384 pagine e 335 illustrazioni a colori. Edito dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri sez. Finalese, dal Museo Archeologico del Finale e dall’Associazione “Emanuele Celesia” Amici della Biblioteca e del Museo del Finale, il libro ha quindi anche il pregio di rendere più facilmente accessibili per sempre questi documenti cartografici, oltre che di raccoglierli favorendo confronti e uno sguardo d’insieme altrimenti non praticabile. 

Il volume è arricchito da diversi testi di approfondimento, a cura di numerosi autori (M. Berruti, P. Calcagno, M. Leale, G. Murialdo, R. Musso, G. Testa), che introducono le sezioni del catalogo cartografico, attraverso inquadramenti storici e culturali sui diversi periodi di produzione delle carte e vedute, dal XVI al XIX secolo. È così possibile ripercorrere la storia del Finale attraverso i singoli capitoli che dal “Cinquecento. I Del Carretto e l’epilogo di una dinastia signorile”, attraverso “Il Seicento. Sotto la Corona del Re di Spagna” e “Il Settecento. Sotto la Serenissima Repubblica di Genova” giunge all’Ottocento con “La Repubblica Ligure, Napoleone e l’annessione al Regno di Sardegna”.

All’interno di ciascun capitolo cronologico troviamo poi una suddivisione per temi delle carte e vedute: le fortificazioni in 300 anni di storia finalese, i confini che hanno sempre generato motivi di conflitto tra le comunità, le strade, i porti, i catasti napoleonici, le suddivisioni delle proprietà, le attività produttive, solo per citarne alcuni.

Il volume “Paesaggi in divenire. Cartografi nel Finale tra XVI e XIX secolo” è disponibile per l’acquisto presso il bookshop del Museo Archeologico del Finale e le principali librerie del territorio.

Si segnala, infine, che è attualmente in fase di ampliamento un archivio informatico consultabile in una postazione touch-screen appositamente allestita presso il Museo Archeologico del Finale, che renderà disponibile questo imponente patrimonio cartografico attraverso la consultazione in formato digitale per i visitatori del Museo, studiosi e appassionati.

 

c.s.

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