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Politica | 24 marzo 2017, 09:30

Cairo, il gruppo politico "Il Comune di Tutti" rifiuta il protocollo d'intesa con Ferrania Technologies: "Inaccettabile e incondivisibile"

I consiglieri Rota, Briano e Dogliotti: "A conti fatti l’approvazione del libro dei sogni di un soggetto privato sembra porti ad un bel costo/mancato introito per l’Ente"

Cairo, il gruppo politico "Il Comune di Tutti" rifiuta il protocollo d'intesa con Ferrania Technologies: "Inaccettabile e incondivisibile"

Il Gruppo di minoranza "Il Comune di Tutti", rappresentato in consiglio comunale da Felice Rota, Maurizio Briano e Marco Dogliotti si esprime sui recenti accordi tra il comune di Cairo Montenotte e Ferrania Technologies. I consiglieri erano già entrati nel merito della questione in questi giorni (leggi articolo QUI).

Affermano i rappresentanti in consigli di "Il Comune di Tutti": "In relazione al Protocollo di intesa VINCOLANTE tra il Comune di Cairo Montenotte e la Società Ferrania Technologies Spa propedeutico a strumento urbanistico attuativo, di iniziativa privata, ai sensi dell'articolo 18 LR 24/1987, come gruppo di minoranza "il Comune di Tutti" riteniamo la richiesta di approvazione dello stesso un atto inaccettabile e non condivisibile ad eccezione di parte delle premesse.

Esprimiamo forti dubbi anche sulla legittimità dell'atto in quanto ci è stata negata la possibilità di procedere ad un controllo giuridico e tecnico-amministrativo dei documenti per via del poco tempo di preavviso e di messa a disposizione degli atti. Soltanto ieri è stata convocata la relativa commissione consiliare, carente oltretutto degli allegati. Solo nella odierna mattinata siamo riusciti ad avere il materiale completo (nota n. 3352 del 20.2.2017 di Ferrania Technologies al Comune di Cairo Montenotte e contratto preliminare di compravendita delle "case 10 e 11" al Foglio Mappale 87, particella 472 sub 22 per un valore di 600 mila € più iva. Già solo per questo sarebbe legittimo chiederne lo stralcio da questa seduta del consiglio comunale. Proviamo, nonostante ciò ad aggiungere temi per avallare la nostra contrarietà. Che i protocolli e gli accordi firmati dal lontano 2005 in poi debbano trovare finalmente attuazione e che l'amministrazione cairese debba impegnarsi per dare opportunità di sviluppo economico dell'area industriale di Ferrania, e non solo di quella, siano concetti anche a noi cari, non devono dare l'alibi per avallare un protocollo di questo genere".

E proseguono: "Per prima cosa: L'intesa VINCOLANTE. A pochi mesi dalla fine del mandato amministrativo, ci sembra un'azione moralmente e politicamente scorretta perché obbligherà soggetti diversi a fare atti amministrativi preconfezionati o perlomeno definiti da altri e con la mancanza totale di partecipazione dei cittadini cairesi nella loro totalità e ferraniesi nello specifico, oltre alle aziende già insediate e che si stanno insediando sul territorio, alla faccia della tanto sventolata da parte vostra partecipazione. Seconda questione è lo strumento usato. Un protocollo d'intesa, ripeto vincolante, propedeutico ad uno strumento urbanistico attuativo, di iniziativa privata dove non si ravvisa una grande pubblica utilità, che nessuno conosce e che la Ferrania Technologies promette di presentare".

"Molte domande nascono spontanee: A pochi giorni dalla dichiarazione da parte di questa maggioranza dell'avvio del processo di condivisione del nuovo Piano Urbanistico Comunale, perché non si lascia al nuovo strumento urbanistico il compito di valutare e analizzare le criticità e le potenzialità di quelle aree anche in una visione d’insieme? Dove è l'urgenza di vincolare il comune dal momento in cui non si conoscono incombenti richieste da parte di nuovi investitori? Quali garanzie che le prospettate modifiche di destinazione d'uso di aree non industriali portino all'auspicato rilancio occupazionale? Ma la questione che ci spaventa di più è incentrata nella nota inviata dalla Ferrania Technologies il 20 febbraio scorso, la già citata nota n. 3352. Questa amministrazione la fa propria, forse spronata, anche se ci sembra tutt'altro, dall'ultimo capoverso della lettera che testualmente diceva "Quanto sopra, nel suo complesso (riguardo, cioè, allo sviluppo urbanistico del sito ed alla compravendita delle palazzine) consentirebbe altresì di valutare con mutato spirito il contenzioso in essere, impregiudicati per il momento ogni diritto ed azione di Ferrania Technologies, nella prospettiva di un eventuale abbandono delle impugnazioni, anche con rinuncia all’originario ricorso al Tar Liguria RGR n.419/2012” È inaccettabile che un soggetto privato detti i termini urbanistici di un'area industriale importantissima per il nostro Comune e non solo. Addirittura convince questa amministrazione ad acquisire due immobili, 600 mila euro più iva per due strutture non propriamente messe bene, per la realizzazione, da parte dell'ente, di alloggi da destinarsi al SOCIAL HOUSING".

Conclude "Il Comune di tutti": "E per finire, a scomputo di quasi 3 milioni di euro di oneri di urbanizzazione dovuti, cedono al Comune strade, piste ciclabili e altri spazi già gravati da uso pubblico e la cui manutenzione, in parte, già in capo alla collettività cairese (stimate in 2,5 milioni di euro). 2,5 milioni di scomputi, 600 mila euro di palazzine più l’aumento di valore dell’area parcheggio che verrà trasformata in area industriale… L’approvazione del libro dei sogni di un soggetto privato sembra porti ad un bel costo/mancato introito per l’Ente… Per questi motivi chiediamo che questo punto venga stralciato per far sì che l'area di Ferrania venga trattata integralmente nel prossimo Piano Urbanistico Comunale, per il quale peraltro, dopo una attesa infinita, sono stati assegnati i lavori, che partiranno con la prossima legislatura. Meno male che sono stati appena tappezzati gli spazi pubblicitari della nostra città con manifesti inneggianti "INCONTRO, ASCOLTO e CONFRONTO". Da questi atti non ci sembra proprio".

c.s.

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