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Al Direttore | 02 febbraio 2018, 19:33

Lettera aperta alla Caprioglio "firmata" da Danilo Bruno dei Verdi savonesi

"Sig.ra Sindaca io ,come i Verdi, auspico che Ella molto presto dia le dimissioni per evitare che Savona affondi nel carbone, nel cemento e nel bitume"

Lettera aperta alla Caprioglio "firmata" da Danilo Bruno dei Verdi savonesi

Continuano le lettere aperte al sindaco di Savona Ilaria Caprioglio nelle quali, con la voce di importanti monumenti o opere storiche il rappresentante dei verdi savonesi Danilo Bruno si rivolge alla prima cittadina.

Buongiorno Sig.ra Sindaca,

sono il complesso monumentale del Priamar e Le scrivo tramite i Verdi anche se oggi Ella sarà sicuramente presa dalla situazione molto brutta di ATA ove si rischiano i posti di lavoro anche se dovrei dirLe che, se avesse ascoltato le Organizzazioni Sindacali e i Verdi forse oggi non saremmo ridotti a questo punto.

In primo luogo mi presento io sono il “complesso monumentale” e non la “fortezza” poiche’ ho visto sorgere la città di Savona e la progressiva espansione dell’abitato fino alla distruzione dei monumenti piu’ importanti della città e alla costruzione di questo importante monumento.

Le scrivo innanzitutto per invitarLa a fare un giro insieme al gruppo ,che gestisce con passione e determinazione il museo archeologico, per riassumere alcune situazioni:

1)            Il museo archeologico è l’unico caso al mondo di struttura pubblica, che vive delle entrate dei visitatori e delle visitatrici. Tutto ciò va a detrimento della ricerca e della valorizzazione delle collezioni ma sono problemi, che dovrebbe conoscere  anche perche’ tra le perle dette o scritte nei giorni in cui la sua Giunta decise questa via tra le altre cose si sentì la famosa frase:” E’ materiale statale…ci pensi lo stato” forse dimenticando che la storia della città è scritta li’ dentro e che la valorizzazione è un compito primario delle amministrazioni locali;

2)      Il museo Cuneo-Pertini ha ormai una crisi di identità poiche’ aprirlo due ore alla settimana e chiuderlo per sempre sono praticamente la stessa cosa. Ciò che è strano però è l’ansia di Toti di proporsi come successore di Pertini  e poi lasciare il suo museo nell’oblio invece per la collezione Cuneo vorrei rammentarLe la statua ,che ha fatto portare in Comune e che si sente molto triste là abbandonata e impolverata;

3)      Non Le parlo della cella di Mazzini poiche’ ormai al solo citarla Le dovrebbero fischiare le orecchie;

4)      Indi non parliamo delle sale mostre, che si chiedono pure esse cosa ci stanno a fare.

Dal mio alto punto di vista sulla città Le vorrei chiedere alcune piccole cose:

1)      Ella sa che l’area sottostante all’attuale fortezza ed adibita ad uso portuale promiscuo è di proprietà pubblica e dovrebbe tornare al Comune per destinarvi  attività turistiche ,culturali e del tempo libero .Cosa sta facendo a tal proposito dato che la Sua Giunta “poliparlante” (tutte e tutti gli assessori parlano di tutto e su tutto) sul punto tace e non “favella”?

2)        Ella sa che l’area della ex cattedrale è stata oggetto di una ripresa con droni condotta  dal museo archeologico in collaborazione con altre istituzioni? Sa che potrebbe nascere la costruzione in 3D della ex cattedrale? Sa che l’area potrebbe essere aperta alle visite con poca spesa? Cosa sta facendo? E’ mai venuta a vederla? Faccia un passo e gliela indico

3)      Infine sa che a Genova è ripartita grazie all’iniziativa di Italia Nostra un antico progetto di proporre le fortificazioni genovesi nel mediterraneo come patrimonio Unesco? Sa che il dominio genovese si estendeva fino alla Crimea e che il progetto si era fermato proprio perche’ si andava ad insistere su zone di guerra? Ha preso contatto  con il Comune di Genova? Soprattutto sa che io “sono un forte genovese” e quindi potrei entrarci con pieni diritti?

Sig.ra Sindaca io ,come i Verdi, auspico che Ella molto presto  dia le dimissioni per evitare che Savona affondi nel carbone, nel cemento e nel bitume ma almeno prima di andarsene prenda contatto con Il Comune di Genova per non essere tagliati fuori almeno da quest’ultimo progetto.

Il Priamar e Danilo Bruno

cs

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