Un gabbiano reale, ennesima vittima dei pescatori cosiddetti sportivi, è stato salvato dall’intervento dei Vigili del Fuoco di Savona.
Il volatile, mentre probabilmente vagava su una spiaggia in cerca di cibo, è incappato su un lungo pezzo di filo da pesca, abbandonato dal solito maleducato, che gli si è attorcigliato ad una zampa; volato poi su un tetto di via XX Settembre il filo si è agganciato ad un’antenna televisiva ed il volatile è rimasto appeso, riuscendo poi faticosamente a posarsi sull’antenna; i suoi inutili tentativi di liberarsi hanno attirato l’attenzione di una persona da un balcone vicino, che ha avvertito i pompieri, che sono intervenuti in un momento di calma dai servizi urgenti; con una scala lo hanno così recuperato e consegnato alle cure dei volontari della Protezione Animali, che gli hanno tolto il filo e, dopo aver controllato che non avesse subito ferite o lesioni, lo hanno liberato.
Ami e lenze, perduti o abbandonati sulle spiagge sono un vero flagello per gabbiani, colombi, cormorani, passeri e tortore, senza contare il pericolo di ferirsi anche seriamente per chi vi passeggia. Eppure la categoria dei pescatori (come quella dei cacciatori), è una “specie” particolarmente protetta da politici ed amministratori, al punto che possono esercitare la loro “passione” anche nelle zone congestionate del porto di Savona a scapito della sicurezza dei lavoratori; e che sono autorizzati ad usare attrezzi professionali come palangari e nasse il cui pescato, di certo non “ricreativo”, viene da alcuni venduto illecitamente a ristoratori e pescherie conniventi, evitando inoltre anche i necessari controlli sanitari.