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Eventi | 03 aprile 2019, 14:14

Valeria Milani Comparetti, nipote di Don Milani, ospite alla Ubik di Savona

Presentazione del libro “Don Milani e suo padre. Carezzarsi con le parole". Testimonianze inedite dagli archivi di famiglia

Valeria Milani Comparetti, nipote di Don Milani, ospite alla Ubik di Savona

Alla Libreria Ubik di Corso Italia, 116r a Savona, incontro con la nipote di don Milani sui 6 mesi trascorsi dal Priore di Barbiana a Savona e Vado Ligure nel 1939.

Giovedì 4 aprile ore 18: “Vi racconto mio zio Don Milani”.  Incontro con la nipote di don Lorenzo Milani e Vincitrice del Premio letterario “Feudo di Maida 2019” Valeria Milani Comparetti sulla figura del Priore di Barbiana, e sui lunghi periodi trascorsi a Vado Ligure e Savona.

Nell’incontro verranno visionati e raccontati documenti inediti: i disegni di Lorenzo, le lettere scritte da Vado Ligure alla famiglia. Presentazione del libro “Don Milani e suo padre. Carezzarsi con le parole".  Testimonianze inedite dagli archivi di famiglia (Edizioni Conoscenza). Introduce Renata Barberis.

C’è qualcosa che spinge non solo maestri e insegnanti di tutta Italia, ma anche tanti cittadini comuni, a salire per la strada impervia e polverosa di Barbiana, dove era stato ‘confinato’ nel ’54 don Lorenzo Milani. Probabilmente è la ricerca di un messaggio coerente e affascinante, quello di una didattica che parte dalla realtà, dall’incontro con i problemi veri e sentiti degli alunni futuri cittadini.

E’ il desiderio di capire l’attualità di un messaggio scomodo, incapace di scendere a compromessi, ma proprio per questo ancora attuale e incredibilmente urgente: il messaggio dell’attenzione agli ultimi, ai più poveri, a chi la scuola esclude, come un “ospedale che cura i sani e respinge i malati”. Nella scuola di Barbiana ogni parola veniva scelta con cura, perché è proprio il numero di parole che fa la differenza tra il figlio del montanaro e quello del dottore. E se l’obiettivo è non lasciare indietro nessuno, ecco che le parole devono essere chiare, semplici, dirette. “I care” è il messaggio che campeggia su una parete della povera scuola di Barbiana, significa “Mi sta a cuore” ed è l’esatto contrario del motto fascista “Me ne frego”.

Battezzato durante le persecuzioni razziali, nel 1943 Lorenzo entra in seminario a Firenze, e diventa sacerdote; cappellano a San Donato di Calenzano, vi fonda una scuola serale. Rimosso dall’incarico e inviato nel ‘54 come priore a Barbiana, minuscola parrocchia di montagna nel Mugello. La sua attività didattica varca presto i confini locali trasformandosi nell’esempio di una scuola inclusiva per i figli di contadini e operai (esperienza da cui ha origine “Lettera a una professoressa”). Gravemente malato dal 1960, muore il 26 giugno 1967.

Lorenzo Milani ha vissuto mesi a Vado Ligure nel 1935 ma anche nel 1939 frequentando, in questo ultimo caso, il Liceo Chiabrera a Savona, periodo di cui si parlerà nell’incontro. La Ubik incontrerà la nipote Valeria (figlia del neuropsichiatra Adriano, fratello maggiore di Don Milani, che partecipa da anni a numerosi convegni e seminari sull’opera dello zio) la quale ha catalogato i documenti in possesso della famiglia ed ha scoperto il ruolo, fino ad oggi totalmente sconosciuto, di suo nonno Albano nell’educazione e nella formazione culturale e sentimentale dei figli, in particolare di Lorenzo.

Comunicato stampa

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