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Attualità | 24 ottobre 2019, 19:05

Ciclopedonale di Legino a Savona, Santi ritorna sulle polemiche con Forzano: "La soluzione proposta non risolve i problemi"

L’assessore ai lavori pubblici risponde nuovamente al presidente del Comitato Casello Albamare

Ciclopedonale di Legino a Savona, Santi ritorna sulle polemiche con Forzano: "La soluzione proposta non risolve i problemi"

L’assessore ai lavori pubblici del Comune di Savona, Pietro Santi, ritorna sulle critiche (leggi QUI) del presidente del Comitato Casello Albamare, Paolo Forzano, relative alla pista ciclopedonale nel quartiere savonese di Legino:

"L’esponente (Forzano ndr) cita alcuni problemi del progetto - spiega Santi - In particolare segnala:

- 3 inutili e pericolosi attraversamenti di strada

- restrizione all'altezza della fermata bus incompatibile con la sicurezza

- restrizione della ciclopedonale verso la rotatoria

- restringimento della pista in fase di realizzazione con la soppressione della pista ciclabile:

- pista ciclabile presente a tratti

e propone una sua soluzione sul lato nord della strada che, a suo, dire, avrebbe risolto magicamente tutti i problemi. In realtà la soluzione alternativa, proposta dall’esponente, non risolve affatto tutti i problemi, infatti:

- la larghezza della via Stalingrado ovviamente è fissa ed immodificabile e la pista ciclabile in sede propria ha bisogno di una larghezza di almeno 2.50 m, sia che la si metta sul lato nord che sul lato sud. Di conseguenza la restrizione ci sarebbe stata anche con la soluzione alternativa. Inoltre la presenza degli alberi sul lato monte avrebbe aumentato l’ingombro complessivo di marciapiede + alberi + pista.

- Per quanto riguarda i 3 attraversamenti della strada, definiti cosiddetti “inutili” dall’esponente, è necessario chiedersi se siano veramente inutili. Per un utilizzatore che da Legino volesse andare al centro commerciale Le Officine, certamente sarebbe più comodo avere la pista sul lato di monte, anche se viene dimenticato l’attraversamento della stazione di servizio (con le due corsie di accesso e uscita dalla stessa) e ben 2 passi carrabili a servizio dello stabilimento ex ERG. Quindi anche con la pista tutta a monte ci sarebbero diversi incroci tra traffico veicolare e pista.

- Inoltre è necessario prendere in considerazione tutti i percorsi: oltre agli utenti che vogliano andare alle Officine è necessario considerare quelli che intendono andare in via Nizza, alle Fornaci o al Prolungamento. Per questi ultimi la soluzione proposta dall’esponente non funziona più, proprio perché essendo la pista sul lato di monte non riesce ad raggiungere via Cilea, se non facendo gli attraversamenti che prima erano definiti “inutili”. Invece funziona molto bene la soluzione scelta dal Comune.

- Per quanto riguarda la fermata del bus, che viene messa in risalto come interferenza con la pista sul lato valle, l’esponente dimentica che ne esiste una anche sul lato monte, per cui l’interferenza si sposterebbe dal lato valle a quello monte. Nella versione dell’esponente l’interferenza è risolta semplicemente sopprimendo la fermata del bus in direzione Legino.

Insomma, il tema di inserire le piste ciclabili nel contesto urbano consolidato non è mai banale, e le soluzioni trovate sono sempre frutto di compromessi tra la viabilità ciclopedonale e quella veicolare. Tutte le ipotesi possibili presentano pro e contro, ed il compito dell’Amministrazione è quello di individuare la soluzione ottimale che, necessariamente, prenda in considerazione le esigenze di tutti i flussi di traffico che impegnano la strada, intesa in senso generale. Non vi sono soluzioni “giuste” e “sbagliate” a priori.

Per quanto riguarda l’ipotesi della rotonda da realizzare per disciplinare l’incrocio tra via Stalingrado e via Cilea, certamente la proposta merita di essere analizzata, ed infatti erano state già fatte ipotesi in tal senso, che saranno meglio approfondite nei prossimi mesi. Certamente non è possibile realizzarne una circolare, per mancanza di spazio. Ad esempio nella bozza proposta dall’esponente manca la possibilità di imboccare via Cilea in discesa e anche l’imbocco da via Cilea non è a norma in quanto si incrocia con il flusso in uscita verso le Officine. In ogni caso la rotonda proposta non sarebbe compatibile con l’ipotesi dela pista ciclabile spostata a monte.

Alleghiamo una proposta di rotatoria su cui si sta lavorando per risolvere i numerosi problemi dell’incrocio (vedi a corredo dell'articolo ndr)". 

redazione

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