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Attualità | 25 marzo 2020, 08:43

Coronavirus, il professor Nante: "Offensiva la definizione di 'vettori di malattia' attribuita ai professionisti sanitari"

"Se tutti gli operatori sanitari che in questo periodo, senza 'scappare dal fronte', sono stati a contatto del virus venissero obbligatoriamente messi in quarantena, i morti perlomeno triplicherebbero"

Coronavirus, il professor Nante: "Offensiva la definizione di 'vettori di malattia' attribuita ai professionisti sanitari"

Il professore Nicola Nante, ordinario di Igiene e Sanità Pubblica presso l'Università di Siena, replica ad una lettera pubblicata su SavonaNews nella giornata di ieri. Argomento: "Gli operatori sanitari non possono sospendere il servizio anche se contagiati dal Coronavirus" (LEGGI QUI). 

"Leggo quasi quotidianamente SavonaNews, che è per me preziosa fonte informativa. Apprezzo l'informazione in quanto tale: penso, infatti, che ogni lettore dovrebbe avere sufficiente capacità critica nell'assimilarla. Per naturale istinto democratico, penso anche che chiunque deve poter liberamente esprimere, se ritiene, la propria opinione. Rispetto, pertanto, quanto scritto dall'autore della lettera da voi pubblica "'Un lettore: operatori sanitari non possono sospendere il servizio anche se contagiati dal Coronavirus'". 

"Mi permetto, ora, di far presente che, a mio modesto avviso, se tutti gli operatori sanitari che in questo periodo, senza 'scappare dal fronte', sono stati a contatto del Coronavirus venissero obbligatoriamente messi in quarantena, i morti perlomeno triplicherebbero. Le direttive, infatti, sempre a mio avviso, molto opportunamente, lasciano una interpretabilità al concetto di 'contatto stretto' e spostano al 'caso confermato' quello che 'in tempo di pace' vale per il semplice 'sospetto'. Cui prodest dunque estendere l'esecuzione di tutti questi tamponi?". 

"Ritengo peraltro offensiva la definizione di 'vettori di malattia' attribuita a professionisti sanitari, dotati, per definizione, grazie ad anni studio, della necessaria cultura igienica e forniti di adeguati dispositivi di protezione individuali, che ritengono, coscientemente, di stare sulla "linea del fronte" e di non mettersi in malattia, magari sotto la comoda protezione 'morale' di articoli come quello in oggetto" conclude il professore Nicola Nante. 

Redazione

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