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Attualità | 27 marzo 2020, 14:45

La radio, la didattica a distanza e l'esame di maturità, la speranza del 19enne cellese Gabriele: "Ne usciremo più forti di prima, anche grazie ai nostri sogni" (VIDEO)

Gabriele Amenduni, studente di quinta del liceo Ferraris Pancaldo si è raccontato tra le sue passioni e l'incertezza sull'esame di maturità

La radio, la didattica a distanza e l'esame di maturità, la speranza del 19enne cellese Gabriele: "Ne usciremo più forti di prima, anche grazie ai nostri sogni" (VIDEO)

Da lunedì 16 marzo hanno preso vita le trasmissioni della web radio dell'istituto Ferraris Pancaldo di Savona che ogni giorno, dal lunedì al venerdì, dalle 8:40 fino alle 9, intrattengono ragazzi, famiglie e docenti per trascorrere insieme venti minuti prima dell'inizio della didattica online. 

Dall'ex calciatore ora allenatore Christian Panucci, al direttore de l'Espresso Marco Damilano, passando per il magistrato Piercamillo Davigo e il centroboa della nazionale Matteo Aicardi, sono tanti gli ospiti della trasmissione giornaliera condotta dagli studenti.

Abbiamo intervistato Gabriele Amenduni, studente di quinta che nel programma giornaliero è intervenuto ieri in diretta recitando il sonetto 75 di Shakespeare.

Con lui, attore e cantante, abbiamo fatto il punto della situazione dalla radio, alla didattica a distanza passando per l'esame di maturità.

"L'iniziativa è partita dalla direzione delle scuola e ci sta coinvolgendo a 360° perchè diamo il nostro contributo alla radio per farla crescere, espandere il più possibile, coinvolgendo non solo gli studenti ma proprio tutte le persone del territorio. Stiamo tutti in questa meravigliosa barca che ci porta a proporre molti contributi speciali, dalla musica, alla poesia, personaggi importanti, una cosa completa e il più possibile si cerca di dare un contributo positivo in questo momento così difficili. La scuola si sta attivando in tutte le maniere possibile per starci più vicini possibile e per rendere il tempo più vivibile anche se si sta a casa" spiega il 19enne cellese.

Come sta andando la didattica a distanza?

"Le videolezioni sono distribuite nel corso della mattinata, si inizia all'incirca alle 8.30 con le prime lezioni e poi si trasportano fino alle 13/13.30. Durante l'arco delle lezioni non si fa solo didattica ma si raccontano le più piccole cose che facciamo durante la giornata, si cerca di stare vicini. Non è solo una parte didattica ma è una vicinanza a tutto tondo, cerca di accoglierci in tutte le attività giornaliere dello studente".

Mancano pochi mesi al tuo esame di maturità, come vivi questa incertezza?

"Ci sono fattori che inevitabilmente influiscono sulla didattica, si hanno delle problematiche perché la lezione non è naturale ma viene modificata per via dell'emergenza. I professori si stanno adattando a tutte le modalità di comunicazione, di dialogo, di interrogazione, valutazione, si cerca noi di studenti di capire il materiale condiviso dai professori e loro stessi cercano di semplificare lo studio diventato ora molto individuale e non collettivo com'era in classe".

Il Ministro Azzolina opterà probabilmente per comporre la commissione d'esame solo di professori interni, con il presidente un membro esterno. Le modalità non dovrebbero cambiare anche se la seconda prova potrebbe essere a rischio. Cosa ne pensi?

"Togliere la seconda prova ha un pro e un contro. E' quella dove mette in risalto le proprie competenze tecniche in tutti gli ambiti, togliendola si riduce il carico ma senz'altro è una perdita. Il pro è che si ha un'uniformità ma la parte negativa è che le competenze dovrebbero essere valutate lo stesso. Si potrebbe pensare, secondo me, ad un orale più completo".

Ti aspetta l'esame di maturità, cosa vorresti dal futuro?

"Il dolore di oggi è la forza del domani. Il futuro è incerto, è sicuro il nostro passato. Abbiamo i nostri valori, dico sempre che il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di rischiare di vivere i propri sogni. Questa situazione passerà se diamo spazio ai nostri sogni, riscopriamo anche dei valori che abbiamo perso, come ad esempio stare a cena con la famiglia. Non sappiamo cosa ci aspetta, ma ci teniamo stretti le nostre conoscenze, gli studi fatti fin ora, ce li portiamo dietro nel futuro".

Vuoi lanciare un consiglio, un appello ai tuoi colleghi studenti?

"L'invito in questo periodo duro è di provare ad uscire più forti di quello che eravamo prima, di sognare, di portare avanti le proprie idee e di non farsi scoraggiare mai".

Luciano Parodi

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