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Attualità | 20 maggio 2020, 15:20

Celle, annullato dalla Provincia il permesso a costruire per l'ex albergo Pescetto

Sono state evidenziate irregolarità per la procedura di svincolo, l'aumento del volume in zona esondabile, del numero di abitanti insediabili, della densità edilizia e dell'altezza

Celle, annullato dalla Provincia il permesso a costruire per l'ex albergo Pescetto

Praticamente a distanza di un anno dal sequestro preventivo del cantiere da parte della Procura di Savona (poi dissequestrato circa un mese dopo, l'11 maggio del 2019), alla ditta che gestisce gli interventi sull'ex albergo Pescetto di Celle Ligure è stato annullato il permesso di costruire da parte della Provincia di Savona.

Nel novembre del 2017, era iniziata l'opera di demolizione e successiva ricostruzione dell'ex struttura alberghiera situata lungo l’Aurelia in Via Poggi, all’altezza del centro del paese. Una società di Novara aveva acquistato l’albergo e si stava occupando di convertire lo stabile in appartamenti.

Nella convenzione il comune aveva ottenuto la sistemazione di 16 box auto al piano seminterrato dell’ex cinema Giardino, un intervento da circa 120.000 euro.

Dall'ufficio provinciale però dopo l'istruttoria sono stati rilevate irregolarità sul cambio di destinazione d'uso dell'immobile da turistico a residenziale in assenza dell'esperimento delle procedure di svincolo, un errata determinazione volumetrica dell'immobile nello stato di progetto e un aumento del numero di abitanti insediabili.

Inoltre l'intervento sull'immobile sarebbe in contrasto con la normativa del Piano di Bacino in merito al rischio idrogeologico oltre a non essere stati rispettati i limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi.

Sembrerebbe quindi dagli atti, che la procedura avviata dal Comune in merito alla proposta di svincolo alberghiero dell'albergo non si sarebbe conclusa e la stessa struttura, a tutt'oggi riconosciuta come “struttura dismessa”, sarebbe assoggettata a vincolo alberghiero.

Per quanto riguarda le volumetrie invece, dall'esame degli elaborati progettuali approvati, emerge che nella zona di intervento il piano di bacino non ammette incrementi volumetrici.

L'intervento edilizio approvato sarebbe quindi in contrasto con le disposizioni, in quanto non è presente l'assunzione dei provvedimenti di svincolo alberghiero e l'intervento di demolizione e ricostruzione con ampliamento volumetrico non sarebbe conforme e non adeguato anche alla normativa urbanistica comunale.

Per l'immobile, verificate nello stato di progetto le superfici e gli spazi, viene prevista una capienza massima di 102 abitanti, con un incremento insediativo di 38 unità (invece l'edificio nella relazione tecnica del progetto prima dell'intervento aveva una presenza totale di abitanti teorici che arrivava a 66 totali, 64 con i dati del piano turistico).

I limiti di densità fondiaria invece sarebbero superiori a 5 mc/mq, rispetto al limite dettato dal Decreto Ministeriale.

L'albergo in origine aveva un'altezza calcolata dal punto più basso del piano di spiccato pari a 20.12 metri, altezza massima ammessa per il nuovo intervento che, dalle verifiche effettuate è risultato essere di 4.28 metro più alto di quanto ammissibile.

"Essendo state eluse tutte le normative specifiche del piano di bacino per le zone esondabili, le opere costruite in virtù del titolo in discorso costituiscono un grave pericolo per l'incolumità pubblica in particolar modo per i disabili. La scala e l'ascensore sono posti a un livello inferiore rispetto alla quota esondabile, non consentendo nessuno accesso o via di fuga in caso di esondazione. Inoltre il piano di bacino vieta sia gli aumenti volumetrici sia, soprattutto, l'aumento del carico insediativo anche temporaneo, mentre nel caso in questione vi è un incremento del carico insediativo da 64 a 102 abitanti con conseguente notevole e sostanziale aumento della vulnerabilità dell'immobile, posto in un'area a alta criticità idraulica in relazione agli eventi alluvionali. Tale ultimo fattore, in aggiunta alla collocazione dell'accesso dell'immobile posto sotto il livello di sicurezza, aggrava il già segnalato pericolo per la pubblica incolumità" viene spiegato nel decreto dirigenziale.

L'Ufficio provinciale ha inoltre evidenziato una differenza macroscopica di altezze tra l'ex albergo Pescetto e gli altri edifici, differenza che risulterebbe evidente anche a un semplice esame visivo.  

Luciano Parodi

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