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Attualità | 20 maggio 2020, 15:02

Finale, domani si discuterà l'approvazione della definizione operativa di antisemitismo nello Statuto

Cristina Franco, presidente dell'associazione Italia-Israele Savona: "Comune sempre attento e sensibile alla tematica. La stessa sensibilità e umanità saranno portate in Consiglio Comunale"

Alcuni associati dell'Associazione Italia Israele di Savona

Alcuni associati dell'Associazione Italia Israele di Savona

Domani il Comune di Finale Ligure è chiamato a compiere un passo importante e di grande significato morale, di coscienza, civiltà e umanità: con l’adozione nel proprio Statuto della definizione operativa di antisemitismo deliberata nel 2016 dall’Alleanza Internazionale per la Memoria dell’Olocausto (IHRA) Finale Ligure diventerebbe il primo comune italiano ad ufficializzare l’impegno effettivo contro l’antisemitismo”.

Ad annunciarlo è la presidentessa dell’associazione Italia-Israele di Savona, Cristina Franco, alla vigilia di un voto nell’assemblea comunale che potrebbe segnare un punto di svolta non solo nella cittadina rivierasca.

Spiega la Franco: “Occorre infatti tristemente ricordare che secondo il Rapporto Italia 2020 dell'Eurispes presentato il 30 gennaio 2020, nel nostro Paese sono in forte crescita l’antisemitismo e il negazionismo: per un italiano su sei (pari al 15,5 per cento della popolazione) la ‘Shoah’ non è mai esistita, mentre per un altro 16,1 per cento non è stata un fenomeno importante; si tratta di un dato molto inquietante, considerato che nel 2004 la percentuale degli italiani negazionisti era pari al 2,7 per cento; secondo il Rapporto Eurispes, per la maggioranza degli italiani i recenti episodi di antisemitismo sono casi isolati e non sono indicativi di un aumento del fenomeno nel nostro Paese (61,7 per cento). Il 60,6 per cento degli italiani ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo, per il 47,5 per cento gli atti di antisemitismo sono il segnale di una pericolosa recrudescenza del fenomeno, mentre per il 37,2 per cento sono bravate messe in atto per provocazione o per scherzo; nella relazione annuale del 2018 a cura dell'Osservatorio antisemitismo del CDEC si sottolinea come il numero effettivo degli episodi di antisemitismo sia superiore rispetto a quello registrato, poiché la denuncia o la visibilità degli episodi varia da categoria a categoria ed è più facile avere notizia degli atti più gravi mentre le offese verbali o scritte vengono più raramente denunciate”.

Inoltre, si legge nella relazione, ‘le specificità della comunicazione su Internet (anonimato, reciprocità, partecipazione, condivisione, velocità, accesso libero, multimodalità) e la crescente rilevanza dei social media come fonte d'informazione, hanno prodotto una crescente e rapida diffusione dell'antisemitismo’ - ha aggiunto la rappresentante dell’associazione -. Ed ancora, nel Rapporto della SWG ‘Gli italiani e il Giorno della Memoria, l'evoluzione della percezione tra il 2014 e il 2020’, presentato il gennaio  scorso, si evidenzia come la seconda metà del 2019 si sia caratterizzata per due fenomeni significativi che hanno riguardato i temi dell'antisemitismo e della memoria dell'Olocausto: una crescita drammatica che ha portato il Governo ad istituire la figura del coordinatore per la lotta all'antisemitismo e il 17 gennaio scorso, in coerenza con la risoluzione sulla lotta contro l'antisemitismo adottata dal Parlamento europeo il 1° giugno 2017 e con le conclusioni del Consiglio europeo del 13-14 dicembre 2018, ad accogliere la definizione operativa di antisemitismo formulata dall'Alleanza Internazionale per la Memoria dell'Olocausto (IHRA)”.

La citata risoluzione del Parlamento europeo invitava e raccomandava infatti gli Stati membri e le istituzioni ed agenzie dell'Unione europea ad adottare e applicare la definizione operativa di antisemitismo utilizzata dall'Alleanza Internazionale per la Memoria dell'Olocausto (IHRA), al fine di sostenere le autorità giudiziarie e di contrasto nei loro sforzi volti a identificare e perseguire con maggiore efficienza ed efficacia le aggressioni antisemite sottolineando come l'incitamento all'odio e ogni forma di violenza contro i cittadini europei di religione ebraica siano ‘incompatibili con i valori dell'Unione europea’”.

Un impegno dell’amministrazione finalese nel solco di quanto stabilito a livello europeo e non solo: “Il 27 gennaio 2020 il Consiglio dei Ministri, in occasione della Giornata della Memoria, ha ribadito l'impegno a promuovere e a rafforzare la memoria dell'Olocausto e a contrastare l'antisemitismo in tutte le sue forme. A tale scopo il Governo, si legge nel comunicato del 27 gennaio scorso, ‘fa riferimento al documento IHRA sull'antisemitismo, di cui si è già approvata la definizione, quale punto di partenza per un percorso di ricognizione delle espressioni e delle condotte di antisemitismo, che ha chiesto di avviare alla coordinatrice nazionale per la lotta contro l'antisemitismo, professoressa Milena Santerini.  In pari data, in occasione dell'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della citata definizione di antisemitismo, la professoressa Santerini ha ricordato come con il passare del tempo sia cambiata la percezione della memoria e come occorra sempre ricordare le parole di Primo Levi ‘è accaduto, potrebbe accadere’”.

Come deliberato dal Senato della Repubblica nello scorso febbraio - continua Cristina Franco -, è necessario implementare la definizione di antisemitismo IHRA adottata dal governo italiano elaborando e aggiornando linee guida per le scuole di ogni ordine e grado e le università sui contenuti e i percorsi educativi specificatamente dedicati all'antisemitismo e alla memoria della Shoah; adottando le iniziative necessarie affinché le università inseriscano la lotta all'antisemitismo negli obiettivi della cosiddetta terza missione; promuovendo le iniziative legate specificamente alla lotta all'antisemitismo, anche attraverso il coinvolgimento di tutte le istituzioni territoriali, a livello regionale, provinciale e comunale, in modo che sulle stesse iniziative possano instaurarsi forme di coordinamento utili alla diffusione dei loro contenuti poiché i tentativi di legittimazione o di annacquamento dell'antisemitismo colpiscono le difese che la società ha eretto contro i fascismi e offendono il ricordo e il sacrificio di milioni di vittime innocenti”.

Per questi motivi, non dubito che il Comune di Finale Ligure approverà all’unanimità questa fondamentale definizione condivisa e addirittura raccomandata dalle principali istituzioni europee, già recepita dal governo italiano, da quasi tutti gli stati europei, da moltissimi stati del mondo, da città come per esempio Londra, Berlino, da partiti politici europei fra i quali i Labour inglesi, dalla Regione Liguria. Il nostro Comune si è sempre mostrato molto attento e sensibile alla tematica dell’antisemitismo, e ho grande fiducia che anche domani la stessa sensibilità e umanità sarà in consiglio comunale” ha quindi concluso la rappresentante dell’associazione savonese Italia-Israele.

Comunicato stampa

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