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Attualità | 15 luglio 2020, 12:42

Autostrade, futuro con meno Benetton e più Stato. Toti: "Tanto rumore a spese degli italiani". Tosi (M5S): "Aspi pagherà il conto per i mancati investimenti"

Il presidente della Regione non giudica positivamente l'accordo raggiunto alle prime luci dell'alba: "Pagheremo con tasse e risparmi". La replica di Tosi (M5S): "Lo Stato garantirà sviluppo, manutenzione e sicurezza"

Autostrade, futuro con meno Benetton e più Stato. Toti: "Tanto rumore a spese degli italiani". Tosi (M5S): "Aspi pagherà il conto per i mancati investimenti"

“Autostrade, tanto rumore per nulla. Anzi, molto peggio, rumore a spese degli italiani".

Non ha lasciato soddisfatto il presidente della Regione, Giovanni Toti, l'accordo raggiunto nella notte durante quello che filtra essere stato un Consiglio dei Ministri ad alta tensione, terminato alle 5.30 del mattino, sul futuro delle concessioni autostradali ad Aspi.

Nei giorni scorsi il premier Conte aveva lanciato un monito alla società gestrice di larga parte della rete viaria ad alta velocità affinchè non esercitasse ricatti a danno dei cittadini. Il summit della notte pare aver portato così a stabilire alcuni impegni da parte di Aspi che costituirebbero le basi per un accordo: se non verranno rispettati si dovrebbe passare alle procedure di revoca.

L'accordo pare prevedere una transazione graduale da Atlantia a Cassa Depositi e Prestiti, la controllata del Ministero dell'economia e delle Finanze, con lo Stato pronto a subentrare in Autostrade con un'operazione divisa in due fasi: la prima rilevando in larga parte le quote della famiglia Benetton che passerebbe così da un 88% a circa il 10%, mossa che di fatto taglierebbe fuori la famiglia veneta dal cda di Autostrade, e la seconda, la quale dovrebbe prevedere una quotazione in Borsa che dovrebbe portare a una società con un azionariato diffuso alto, fino al 50%, in cui potrebbero entrare nuovi soci.

L’intesa, che passa dall'ingresso di Cdp con il 51%, che sarà dunque azionista di maggioranza, renderà di fatto Autostrade per l’Italia una public company - ha detto la deputata pentastellata Leda Volpi -. Il comando del gruppo che racchiude sei concessionarie autostradali e controlla 3mila chilometri di autostrade torna in mano allo Stato, dunque in mano ai cittadini come auspicato da più parti è un passo importante, che non solo presenta il conto a chi in questi decenni ha lucrato senza investire nella sicurezza della nostra rete autostradale, ma che permetterà anche ai cittadini di usufruire della rete spendendo meno. Abbiamo mantenuto la parola data”.

"Non solo non si sono ritirate le concessioni ma ora lo Stato entra con i soci privati (i tanto odiati Benetton) in Aspi - commenta amaro il governatore sul proprio profilo social -. Cosa vuol dire? Che oltre a stare in coda gli italiani, e soprattutto i liguri, pagheranno pure il conto dei cantieri con i loro risparmi e le loro tasse. E magari, sia pur ridotto, ai soci andrà anche un risarcimento. Il gioco non cambia, le regole neppure: cambia solo che ci costa qualcosa. E non poco credo. Tanto qui, anche stamani siamo in coda, a senso unico alternato” conclude Toti.

Chi invece ha espresso soddisfazione per il percorso scelto dall'esecutivo è il gruppo in Regione del MoVimento 5 Stelle: "L’avevamo promesso sulle macerie del Morandi, guardando negli occhi le famiglie delle 43 vittime: abbiamo mantenuto la parola data, senza vacillare e senza mai compiere acrobazie mediatiche. Il Governo, grazie al premier Conte e al MoVimento 5 Stelle, mette fuori i Benetton dalla gestione della società Autostrade. Oggi, dopo una lunga notte in CdM, vincono i cittadini, vince l’Italia. E perde il capitalismo di chi ha voluto macinare guadagni a scapito della sicurezza”, dichiara il capogruppo regionale Fabio Tosi.

Dopo l’entrata di Cdp come azionista di maggioranza di Autostrade per l’Italia - spiega poi Tosi -, chi si è reso responsabile di una delle più grandi tragedie della storia italiana non sarà più rappresentato nel Cda dell’azienda e perderà il comando del gruppo che racchiude sei concessionarie autostradali e controlla 3mila chilometri di autostrade”.

Benché ci sia chi dice che a pagare saranno gli italiani, lo scenario è ben altro: Aspi pagherà risarcimenti miliardari a Genova e a tutti gli italiani per le sue scelte colpevoli; quando Aspi avrà pagato il conto in termini di mancati investimenti, sarà lo Stato a garantire sviluppo, manutenzione e sicurezza sulla rete autostradale" continua poi il capogruppo replicando al governatore Toti.

"Viaggiare sulle autostrade costerà di meno. E poi: le autostrade tornano a essere dei cittadini e non di un gruppo che è stato solo capace di lucrare. Con buona pace di chi, sotto sotto e nonostante i proclami, voleva mantenere lo status quo. Quanto deciso questa notte a Roma è una vittoria dello Stato e di tutti i cittadini” conclude Tosi.

Ad esprimere dubbi su questa posizione è però anche il responsabile delle Infrastrutture della Lega, l'onorevole Rixi: "Non si sa chi pagherà i danni agli italiani e alle imprese per le perdite dovute al caos di questo mese, ma soprattutto non si sa quanto costerà allo Stato entrare nel capitale di Autostrade, quale sarà la valutazione delle azioni e quindi la quotazione di vendita. Il dubbio che sorge, tra le nebbie delle comunicazioni del governo, è che questa operazione possa essere un affare per l’attuale socio maggioritario, i Benetton, che rimarrebbero nella public company l’unico socio ‘di mestiere’ e quindi continuerebbero a dettare le regole della governance, delle manutenzioni e dei cantieri di cui i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Con questo folle piano del governo useremo denaro pubblico per ristrutturare la rete, quando i danni sono stati fatti da privati".

Mattia Pastorino

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