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Eventi | 02 dicembre 2020, 14:42

"Prometeo": il "fuoco sacro" dell'arte e la frustrazione del lockdown nel nuovo singolo del musicista albenganese Simone Carabba

Da ieri, 1° dicembre, il video di "Prometeo" è on line su Youtube e la canzone è acquistabile sugli store digitali

"Prometeo": il "fuoco sacro" dell'arte e la frustrazione del lockdown nel nuovo singolo del musicista albenganese Simone Carabba

Da ieri, 1° dicembre, è on line il video di “Prometeo”, il nuovo singolo di Simone Carabba, in vendita su tutte le principali piattaforme digitali.

Una splendida, intensa canzone, un sound fresco e moderno caratterizzato da un cantato drammatico che evoca il rock anni ‘90 di gruppi come Litfiba e Timoria, un arrangiamento di solido heavy metal e una cura del dettaglio che richiama alla mente la grande scuola del rock progressivo italiano.

In questi giorni di Covid-19, così penalizzanti per tutto il mondo dell’arte, nel testo scritto da Simone Carabba la figura di Prometeo, il Dio punito per aver donato il fuoco ai mortali, è usata come metafora della frustrazione dell’artista in quarantena, che si sente ardere un fuoco dentro ma non può estrinsecarlo e manifestarlo come vorrebbe.

E, sempre in questi giorni di Covid-19, Simone Carabba, albenganese di nascita ma da tempo ormai genovese per lavoro, ha chiamato a raccolta alcuni dei suoi “vecchi amici” musicisti, tutti impegnati oggi in progetti musicali di gran livello, per assemblare “a distanza” la canzone grazie all’ausilio delle moderne tecnologie.

Il risultato lascia trasparire una coesione, una corposità di sound, un senso di legame e di amicizia tali da rendere insospettabile il fatto che le registrazioni e il montaggio video siano avvenuti a distanza.

Il nome di Simone Carabba oggi non ha più bisogno di presentazioni: cantante, musicista, compositore, vocal coach, ha lavorato anche come attore nel film “12 12 12” di Massimo Morini, mentre come romanziere ha scritto diversi romanzi gialli: “Talbot”, “A che ora muori?”, “Anna parlò con la morte” e “Diario di un mostro qualunque”. Mentre questi quattro titoli continuano a raccogliere premi di livello nazionale e consensi della critica, l’autore sta scrivendo il suo quinto romanzo.

Tra i suoi vari progetti musicali, invece, il suo principale impegno attuale è quello di corista e tastierista nei Buio Pesto, la band genovese che con un arguto uso del dialetto “punta il dito” contro i tic, le contraddizioni e i paradossi della società di oggi.

Tornando a “Prometeo”, Simone Carabba, autore di testi e musiche, ha cantato la canzone e ne ha composto, arrangiato ed eseguito tutte le partiture di tastiere, dal pianoforte ai sintetizzatori. La formazione è completata da Alessandro Di Sibio (chitarra), Davide Galletti (basso) e Marco Fuliano (batteria).

Simone racconta così a Savonanews la “gestazione” del suo nuovo singolo: “Il brano di Prometeo è nato una notte durante il periodo di quarantena della scorsa primavera. Volevo trovare qualcosa che riassumesse il messaggio che avevo in testa e all'improvviso mi è venuta questa illuminazione: Prometeo.
La canzone parla della quarantena, ma una quarantena di chi, come me, si sente imprigionato in una realtà che non percepisce sua e tutti i giorni sente il proprio fegato divorato dalla rabbia per un mondo che, per autocitarmi, è sempre più Capovolto (ricordiamo che “Capovolto” è il titolo di un precedente singolo di Simone Carabba, NdR).
La cosa che io reputo straordinaria è la splendida collaborazione con i musicisti che ho coinvolto nel progetto. Tutti professionisti che, ascoltato il brano, mi hanno immediatamente dato la loro disponibilità. Per questo ci tengo a ringraziarli.
Alla chitarra elettrica, Alessandro Di Sibio (il mio primo chitarrista in assoluto, nonché grande amico), al basso Davide Galletti (Wounded Knee, RainBird) e alla batteria Marco Fuliano che recentemente ha calcato palchi importanti, anche con Enrico Nigiotti. Per me è stato un onore collaborare con musicisti così preparati. La musica ci ha riunito e fatto suonare su un palco virtuale, ha formato anche solo per un brano questo super gruppo, a conferma che la musica unisce nonostante le distanze.
Il videoclip è stato realizzato da mio papà, Ermanno Carabba. Anche questo è stato un modo per sentirci vicini nonostante i chilometri che ci separano.
La Musica vince sempre e il suo fuoco arderà nei nostri cuori all'infinito”.

E per concludere, dopo queste splendide parole, non resta che goderci il video di “Prometeo”.

Alberto Sgarlato

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