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Al Direttore | 31 dicembre 2021, 07:48

Spostamento a monte della ferrovia, Comitato Territoriale: "Progetto faraonico e dalla dubbia utilità"

"Non sarebbe meglio attuale opere meno costose, veloci da completare e condivise col territorio?"

Spostamento a monte della ferrovia, Comitato Territoriale: "Progetto faraonico e dalla dubbia utilità"

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera arrivata alla nostra redazione: 

"Il mare, l’orizzonte, le spiagge, questo è il sogno dei nostri amministratori. Una bici, due gambe muscolose, questo è il destino dei nostri pendolari? Non c’è ombra di dubbio sul fascino del pedalare lungo la tratta dismessa della ferrovia nell'estremo ponente, grande attrattiva turistica, dove occhi più attenti possono scorgere lo stato di abbandono in cui versa la ciclabile dei fiori, per anni sotto l’egida della ormai fallita “Area 24”, società a maggioranza pubblica, nata per gestire la tratta tra San Lorenzo e Ospedaletti e affogata in un mare di debiti". 

"Questo sarà di esempio anche per la futura tratta dismessa da Finale Ligure ad Andora? Più che un sogno, agli occhi di molti cittadini appare un incubo... se già oggi non abbiamo i soldi per mantenere in buono stato ventiquattro chilometri, dove si troveranno i fondi, per tratte più lunghe, come ad esempio il tragitto Albenga/Ceriale sulla fondamentale massicciata a mare, che protegge la pianura agricola e le strutture turistiche ricettive ingaune?". 

"Secondo una previsione alquanto ottimistica, il progetto di spostamento a monte della ferrovia, si aggira intorno ai due miliardi di euro di spesa e circa due lustri di cantieri, senza contare tutte le spese ulteriori che si dovranno affrontare per la viabilità al servizio delle nuove stazioni e per il riuso del sedime ferroviario comprese le infrastrutture dismesse. Si decide ciò in un territorio dove gli ospedali vengono chiusi o ridimensionati, i pronto soccorso trasformati in semplici ambulatori, i reparti di eccellenza depotenziati e svuotati delle migliori professionalità mediche e i futuri cittadini del ponente savonese costretti a nascere in ambulanza". 

"Perchè invece di procedere con la realizzazione di un progetto faraonico, costosissimo, dalla dubbia utilità che, oltre a ridurre il servizio, andrà ad incidere irrimediabilmente sul tessuto economico e produttivo delle pianure fertili di Pietra, Borghetto, Albenga e Andora non si attuano tante piccole fondamentali opere che miglioreranno concretamente la qualità della vita dei cittadini e turisti, opere meno costose, veloci da completare e condivise con il territorio, non calate dall’alto?".

"Una domanda a cui non sappiamo rispondere. Fatto assai grave è che tali domande molti dei nostri amministratori non se le siano poste, probabilmente convinti che le centinaia di persone che perderanno casa e lavoro potranno godere del meraviglioso panorama, respirando salsedine mentre pedaleranno “leggeri” sulla pista ciclabile". 

Il direttivo del Comitato Territoriale 

Lettera firmata

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