Ad un passo dal raddoppio ferroviario. Oggi presso il comune di Albenga si è tenuto un importante incontro che ha portato la conferma del raddoppio della linea ferroviaria Finale-Andora, alla presenza del sindaco della città Riccardo Tomatis, l’on. Raffaella Paita, il commissario tecnico Vincenzo Macello e il consigliere comunale Vincenzo Munì .
L’opera avrà una lunghezza totale di 32 km, di cui 25 km in 9 gallerie, la più lunga della quali sarà quella di Alassio, di poco meno di 10 km. Circa 2.700 elaborati per un progetto ultimato lo scorso dicembre che aveva preventivato un costo di realizzazione di 2miliardi 150 milioni di euro, ora in fase di rivalutazione alla luce dei rincari delle materie prime applicati con il nuovo anno. Il raddoppio ferroviario, dal via ai lavori, dovrebbe essere realizzato e pronto in 6 anni.
Dopo questo primo incontro con l’Amministrazione comunale, ne seguiranno di più specifici con le realtà che compongono il tessuto economico del territorio ingauno, per dialogare con tutte le categorie e discutere dei tanti benefici che come ogni novità, porterà però qualche disagio, con la piena volontà di trovare soluzioni per risolverli. Un processo di trasformazione del territorio molto profondo, ma operato con una “modalità intelligente”, come lo ha definito l’on. Paita, che punta a preservare gli spazi, salvaguardare l’agricoltura e sviluppare in contemporanea progetti a beneficio del settore turistico, come la pista ciclabile tirrenica.
“Incontro molto importante a dimostrazione del fatto che il commissario Macello e l’on. Paita hanno a cuore il nostro territorio – spiega il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis -. Si tratta di un intervento che sicuramente cambierà la morfologia del nostro territorio e della nostra piana. Il fatto che oggi fossero qui a confrontarsi con la nostra Amministrazione, da noi rappresentata dal consigliere Munì, è importante perché ci sono molti temi da discutere e criticità da risolvere. Tra questi, la viabilità alternativa, la viabilità dedicata alla nuova stazione ferroviaria, l’abbancamento del materiale di recupero da parte degli scavi. Come tutte le novità, porterà qualche disagio, ma come Amministrazione stiamo cercando di lavorare affinché possano ridursi al massimo e si possano trasformare in opportunità”.
“Un passo molto importante a cui ne seguiranno altri per dare risposte alle associazioni di categoria – conclude Tomatis - in particolare a quelle del settore agricolo, che più di tutti subiscono lo spostamento della ferrovia a monte, in termini di consumo di terreno utilizzato”.
L’on. Paita ha affermato che “il mio lavoro è stato quello di inserire il progetto nell’elenco delle opere commissariate, che hanno una priorità sulle altre, e quindi individuare un bravissimo commissario, che il governo ha voluto, ovvero l’ingegner Macello. Il progetto era datato – prosegue - fermo al 2012 e aveva bisogno di un aggiornamento tecnico. Ora dobbiamo recuperare il finanziamento nell’imminenza e dobbiamo cercare di mettere insieme lo sviluppo di questa infrastruttura con il recupero di una zona agricola preziosissima, come quella della piana di Albenga, ma anche il riutilizzo della vecchia ferrovia a fini turistici,con la realizzazione di più piste ciclabili collegate a tutta la rete ligure, diventata ormai patrimonio eccezionale dal punto di vista naturalistico e dell’offerta turistica nel comprensorio italiano e anche europeo”.
“Per quanto riguarda il tema degli iter autorizzativi – spiega Macello - abbiamo avuto la conferma della localizzazione dell’opera da parte di Regione Liguria. Ora FSI farà la sua azione di reitero espropriatorio e restiamo in attesa del finanziamento per far partire la conferenza dei servizi. Sono particolarmente importanti gli incontri territoriali con i sindaci e le Amministrazioni per approfondire le caratteristiche del progetto, che non ha soltanto implementato la linea ferroviaria, ma tutta la viabilità di accesso alle stazioni, con un occhio di riguardo all’accessibilità delle stazioni lungo tutta la linea, elemento molto importante. L’altro aspetto che stiamo definendo riguarda tutti i siti di conferimento delle terre e rocce da scavo sulle quali, con i vari comuni interessati, stiamo portando avanti dei discorsi di riqualificazione ambientale. Infine, a linea ferroviaria costiera verrà dismessa e si possono ipotizzare dei progetti di rigenerazione urbana”.
“Tra i benefici più importanti – conclude il commissario Macello - un notevole incremento della capacità dei treni, passando dagli attuali 62 fino a 123, con riduzione dei tempi di percorrenza, pari all’incirca a 30 minuti”.

















