"Nessuno avrebbe mai pensato che avrebbero attaccato Kiev ma solo il Donbass, non pensavamo fosse un qualcosa di così imminente, è stato tremendo".
A svegliare Mario (nome di fantasia), savonese che da due anni vive con la famiglia in Ucraina, sono state le bombe sganciate alle 4 del mattino dai militari russi nella capitale Kiev e nei suoi dintorni. E' così partito abbandonando tutto, casa, lavoro, per scappare dopo l'avvio dell'offensiva della Russia.
"Abitiamo in un paese a circa 100 km da Kiev e ci siamo svegliati a causa del rumore delle bombe sul suolo, velocemente abbiamo fatto le valigie e siamo partiti di corsa - dice il savonese che è partito in auto con la compagna e tre figlie di 15, 8 e 7 anni - per sicurezza il giorno prima avevo fatto il pieno di benzina e ho lasciato tutto lì e abbiamo preso solo lo stretto necessario".
"Abbiamo guidato 9 ore, ora siamo al confine con la Polonia e lì abbiamo incrociato qualche check point e visto i carrarmati, aspettiamo di entrare in Polonia ma siamo fermi da 3 ore, penso sarà ancora lunga" prosegue l'uomo che aveva appena aperto un'attività di massaggi insieme alla compagna.
"Le mie figlie sono state delle eroine, ci siamo fermati solo due volte per bisogni fisiologici e non abbiamo mangiato niente per ore - continua - Avevo personalmente un po' di ansia negli ultimi giorni in quanto il presidente ucraino non era rassicurante e sentendo le notizie con il blocco e l'attacco agli aeroporti, abbiamo preso questa decisione".
L'obiettivo principale ora per loro è arrivare in Polonia e successivamente tornare in Italia. Ma il futuro resta un'incognita: "Avevo investito tutti i miei risparmi lì, non so cosa succederà".














