“No, caro Bozzano: non la pensiamo come te. E non ti permettiamo di travisare le nostre parole: non abbiamo sentenziato “un verdetto di condanna definitiva” ma al contempo non possiamo essere garantisti di fronte agli arresti domiciliari di Toti. Anzi, come ha detto oggi il presidente del M5S Giuseppe Conte, “se dovessimo aspettare una responsabilità penale, significa che anche per le inchieste dove emergono le accuse più documentate e circostanziate, dobbiamo attendere il terzo grado di giudizio e il passaggio in giudicato? È una follia ed è una follia che un politico rimanga lì. C'è una responsabilità politica, indipendente dalla vicenda penale".
Così, rispondendo alle affermazioni del consigliere arancione Bozzano, il capogruppo del M5S in regione Fabio Tosi che aggiunge: “Rasenta il tragicomico che il capogruppo della compagine arancione in Consiglio concioni di “scarso rispetto per le istituzioni” accusandoci di essere irrispettosi della legge, proprio in un momento in cui si sta concretizzando quanto abbiamo sempre detto – e da anni, ben prima di questa legislatura -, e cioè che le forze andate al potere nel 2015 hanno sistematicamente calpestato la trasparenza e i percorsi partecipativi. In parole povere: hanno sbertucciato la democrazia”.
“La cosa pubblica è di tutti e non dei pochi eletti che si fanno finanziare dagli amici e dagli amici degli amici in un intreccio di interessi tutti privati. Detto ciò, e lo dico nel pieno rispetto del garantismo evocato dal capogruppo totiano, a questo punto invito Bozzano a chiarire la propria posizione nell’affaire di Punta dell’Olmo. Come mai Toti chiamò proprio lui, quando era sindaco di Varazze, per dirgli: "bisogna trovare una soluzione; razionalizziamo, accorpiamo, spostiamo"? Bozzano ci illumini”.
“Sull'operazione delle ex Colonie Bergamasche, peraltro, come M5S non siamo mai stati zitti: io stesso avevo depositato un esposto in Procura e l’ex collega di Gruppo Andrea Melis aveva portato in Aula diverse interrogazioni, come quella che riscontrava una chiara incoerenza tra le scelte urbanistiche del comune di Celle e la delibera regionale n° 698/2018, che nel suo allegato A statuisce, fra i propri obiettivi, quanto segue: “favorire gli interventi di ristrutturazione edilizia ai fini del riuso dei volumi esistenti”. Correva il 2019… attendiamo ancora risposte credibili. Ma ormai l’abbiamo capito: non le possono fornire. E povera Liguria!”, conclude Tosi.