Domenica 15 dicembre, terza di Avvento, nelle parrocchie della diocesi di Savona-Noli sarà possibile sostenere, con una raccolta fondi, il progetto "Corridoi Umanitari" di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes per l'accoglienza, anche in diocesi, di donne, uomini e bambini stranieri in situazioni di pericolo, spesso in fuga da molti anni e rifugiati nei campi profughi di Paesi limitrofi a quelli di appartenenza. Una forma di intervento che rappresenta molto più di un modo sicuro e dignitoso per fuggire da contesti difficili.
A dicembre 2023, grazie alla Caritas diocesana e alle parrocchie Nostra Stella Maris, nella frazione Capo di Albisola Superiore, e San Giovanni Battista di Finale Ligure Marina, sono giunte a Savona cinque persone di etnia hazara in fuga dall'Afghanistan. A febbraio, un familiare le ha raggiunte con un secondo viaggio. Gli ospiti sono stati accolti in due alloggi messi a disposizione dalle parrocchie e da privati. Le comunità parrocchiali si sono prontamente attivate per l’accoglienza e l’accompagnamento delle persone nelle piccole necessità quotidiane.
"Quest'anno di lavoro insieme è stato l'occasione per sperimentare un'accoglienza fatta di piccole e grandi cose: dall’imparare la lingua italiana e il modo di comunicare, al fare la spesa; dal provare a far riconoscere i titoli scolastici, al trovare opportunità lavorative; dal sognare il proprio futuro, all’accompagnare gli accolti nella fatica tra aspettativa e realtà di una nuova vita in Italia", dichiara la Caritas diocesana. "Sono stati coinvolti volontari e volontarie che hanno messo a disposizione il loro tempo e, soprattutto, la loro capacità di farsi fermento della comunità: a loro deve andare il nostro grazie per essersi fatti precursori e testimoni di un futuro di accoglienza e integrazione che vogliamo sperimentare fin da oggi."
"È trascorso un anno dall'arrivo di questi stranieri nel nostro territorio," aggiunge la Caritas. "Troppo poco per costruire un futuro di autonomia e autodeterminazione. Le persone accolte hanno bisogno di tempi più distesi, soprattutto per porre basi davvero solide su cui progettare il loro futuro per gli anni a venire. Per questo motivo si è pensato di proporre, per la raccolta di Avvento, il sostegno al progetto."
È possibile contribuire ai "Corridoi Umanitari" anche mediante una donazione su c/c IBAN IT92 E030 6909 6061 0000 0163 000 intestato a "Diocesi Savona-Noli Caritas Diocesana" con causale "Sostegno accoglienza Corridoi Umanitari".
Dall’inizio del programma a oggi, la Chiesa italiana ha accolto 1.146 persone, di cui 400 minori, provenienti prevalentemente da Eritrea, Somalia, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan, Sudan, Siria, Iraq, Afghanistan e Yemen. Sono persone nella stessa condizione di quelle che, nella disperazione e non vedendo altre alternative, si mettono nelle mani dei trafficanti e tentano la traversata del Mar Mediterraneo o altre rotte altrettanto pericolose.
Per un decimo si tratta di donne con bambini; quasi un terzo ha subito torture, altrettante sono vittime di persecuzione. Una persona su dieci è un malato grave o disabile, e poco meno della metà presenta fragilità psicologiche a causa di storie drammatiche. A questi stranieri hanno aperto le porte 62 diocesi italiane. Il 99% ottiene lo status di rifugiato e l'80% ha già concluso positivamente il suo percorso di integrazione, anche grazie alle 100mila ore di lingua italiana impartite, all’impegno di 120 operatori Caritas e al supporto di 400 famiglie tutor.
Ogni comunità che ha accolto una persona o una famiglia è stata preparata dalla sua diocesi e da Caritas Italiana. Si è favorita la conoscenza reciproca e, già prima dell’arrivo dei migranti, si sono promosse relazioni fra le comunità accoglienti e gli accolti. Ai "Corridoi Umanitari" collaborano anche le Chiese sorelle, come la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, con la Tavola Valdese, e organizzazioni come la Comunità di Sant’Egidio.