Il botta e risposta tra Mario Carrara, consigliere comunale di minoranza a Pietra Ligure, ed Emanuele Cagnino, creator digitale noto sui social come Prince, si arricchisce di un nuovo capitolo. Tutto è iniziato con le dichiarazioni di Carrara, seguite alla pubblicazione online di un reportage realizzato da Prince all'interno dell'ex cantiere navale di Pietra Ligure. Secondo il consigliere, si tratterebbe di una manovra propagandistica orchestrata per favorire il progetto di riqualificazione delle aree dismesse, più volte oggetto delle sue critiche.
Alle considerazioni di Carrara aveva replicato Cagnino: "Non è assolutamente vero che si tratti di una manovra di propaganda orchestrata da chissà chi, io non conosco né la società proprietaria delle aree, né il sindaco De Vincenzi: il consigliere Carrara sta prendendo un abbaglio". Parole che hanno provocato la nuova reazione del consigliere d'opposizione pietrese.
"Noi, premettiamo, di solito non ci occupiamo di sconosciuti che potrebbero anche essere dei 'millantatori' o dei 'mitomani', ma in questo caso, invece, è stato giocoforza farlo per varie ragioni - ha dichiarato Carrara - La prima: abbiamo visto autodocumentata e autodenunciata la prova della violazione di una proprietà privata, si presume scavalcando le alte cancellate di protezione sul lato mare del cantiere; poi, l'autodocumentazione di come si possa tranquillamente, in barba a tutti i divieti, infischiarsene e passeggiare per strutture pericolanti, pericolose e fatiscenti, all'unico, dichiarato scopo di parlarne male per descrivere lo stato di abbandono e bruttezza in cui sono degradate. Ma, alla fine della descrizione di tanto squallore, lasciare intravedere una 'luce di speranza…' per merito di un progetto che, dichiara lui, 'ci fa già sognare ad occhi aperti', poi, magnanimamente, ci descrive, con la minuzia degna di un funzionario della Camera di Commercio, 'chi' attuerà questa 'meraviglia edilizia'. Ma, siccome, i pur tanti milioni di euro e la genialità architetturale da soli non basterebbero per riuscire a concretizzare sì oniriche progettuali intenzioni, ecco che illustra anche 'chi' appoggia e sostiene questa intrapresa".
Il riferimento è alla citazione del sindaco Luigi De Vincenzi: "Quindi, a sentir questo soggetto, il sindaco non solo 'appoggerebbe' ma starebbe 'dietro' a tutta questa operazione - continua il consigliere comunale - Questo signore 'sconosciuto', ha scritto che non conosce nemmeno il sindaco De Vincenzi. Ah, sì? E se neanche lo conosce, come fa, quali elementi ha per lodarlo in un modo così sperticato, tale che neppure nei vespri della festa patronale si può udire un panegirico encomiastico di tal fatta in onore del Santo? E perché, se pure è cosi spavaldamente sicuro di essere 'nel giusto', di 'aver fatto una cosa bella e, soprattutto legittima' a scavalcare le recinzioni del cantiere ed a intrufolarcisi, e, soprattutto di 'non aver fatto propaganda', né 'propaganda mascherata' per nessuno, cioè: Polifin, controllata Gestim, super architetti, e sindaco concreto e determinato, dal cuore 'immaginifico' per una Pietra migliore', ebbene, perché questo soggetto ha, alla fine, deciso di eliminare quel suo video nel quale ha documentato la sua 'bravata'?".
"E se, davvero lui: 'Il Sindaco De Vincenzi non lo conosce neppure...', come dichiara per discolparsi, non è irresponsabile e gratuito tessere lodi a mani basse nei confronti di una persona della quale non si ha neppure conoscenza? Come pur lo sarebbe, all'opposto, se ne parlasse male? E come fa a sapere che 'dietro' tutta questa operazione di speranza e rigenerazione edilizia, che 'fa sognare ad occhi aperti' c'è proprio il sindaco De Vincenzi? E cosa vuol dire che il sindaco De Vincenzi sta 'dietro' quest'operazione? 'Dietro', non ci dovrebbero essere e stare solo quelli che progettano, investono milioni e ci vogliono guadagnare dei soldi? No, a noi pare che l'aver postato il video con l'invito a divulgarlo e adesso averlo eliminato, senza sostanzialmente spiegare il 'perché', perché ha solo affermato, sostanzialmente, che lui non ha fatto pubblicità ad alcuno e che quanto ha fatto 'è tutto 'regolare', sia un fatto incoerente, contraddittorio e che lascia ancor più sbigottiti, aggravando ancor più i sospetti che questa vicenda sia ben poco chiara e con dei lati 'ambigui'".
"Il sospetto che in questa vicenda si sia quantomeno tentata un'operazione di 'propaganda mascherata' per un'operazione edilizia, che non è ancora quella che è stata strombazzata ai quattro venti, ma che, probabilmente, sarà ben più impattante, 'cementificamente' parlando, c'era, c'è e rimane", ribadisce quindi Carrara, incalzando il creator digitale: "Ha scritto che, a richiesta, 'relinkerà' il video ora cancellato. Se davvero pensa di aver fatto tutto 'regolarmente': lo ripubblichi, lo relinkeri subito".
"Dove non c'è alcun sospetto, ma solo una chiara certezza, sta nel fatto che quel soggetto abbia compiuto un reato, entrando e violando una proprietà privata, scavalcandone le cancellate di delimitazione e protezione. In più 'bellamente' passeggiando e filmando in lungo ed in largo dentro un'area piena di pericoli ed insidie perché pericolante, non in sicurezza e, quindi, 'pericolosa'. Il reato che ha commesso non è perseguibile d'ufficio, ma solo a 'querela di parte'. Attendiamo di avere segnali, quindi, se la proprietà decida di sporgere denuncia nei confronti del responsabile. La questione non è di poco conto e non deve essere sottovalutata. Infatti, la 'baldanza' di aver pubblicato un video su Facebook, che può essere stato visto anche da minorenni o persone psichicamente instabili o, semplicemente, da 'balordi' o malintenzionati potrebbe spingere ad effettuare delle azioni di emulazione, con altre 'incursioni' e violazioni. Chi entrasse di nuovo a percorrere l'area del cantiere potrebbe non essere così fortunato, visto che tutta l'area è degradata, e farsi male. Entrare nella stessa area è stato filmato che è facile. Se non farà nulla, la proprietà dimostrerà di essere quantomeno 'connivente'. E se qualcuno, qualche bambino, entrerà nell'area del cantiere, dopo avere visto come si fa, e si farà male, la proprietà avrà anche la sua dose di responsabilità" ha concluso infine Carrara.