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Attualità | 07 maggio 2025, 07:15

Peste Suina, ritorna l'allarme dopo i casi nell'albissolese. Caroggio, Asl2: "Mai abbassata la guardia, potrebbe essere stata una contaminazione"

"Importante il depopolamento". L'ultimo caso riscontrato nel savonese nel giugno 2023. Nei prossimi giorni in arrivo i cani molecolari

Peste Suina, ritorna l'allarme dopo i casi nell'albissolese. Caroggio, Asl2: "Mai abbassata la guardia, potrebbe essere stata una contaminazione"

Torna la criticità legata alla peste suina. Senza allarmismi però rispetto al passato anche se a distanza di 22 mesi, da fine giugno 2023 quando era stato riscontrato l'ultimo caso di positività a  Dego, sembrava che il virus sugli ungulati fosse quasi sparito.

Nei giorni scorsi tre cinghiali, ad Albisola a Ellera, ad Albissola in via Ines Negri e a Savona a Marmorass sono stati trovati senza vita e positivi. E non sarebbero gli unici. Con l'Asl2 che continua a tenere alta l'attenzione.

"Siamo sempre stati in allerta, il sistema di monitoraggio ha funzionato e non abbiamo mai abbassata la guardia continuando i monitoraggi - spiega Piero Caroggio, direttore della Struttura Complessa Sanità Animale afferente al Dipartimento prevenzione dell'Asl2 -Da 22 mesi comunque non si verificavano contagi e bisogna tenere conto di due cose: da una parte la propagazione della malattia con il contagio da un aninale positivo che si sposta sul territorio ad un altro animale, dall'altra la contaminazione".

Con i diversi casi di positività in provincia di Alessandria la pencentuale di cinghiali infetti che potessero arrivare nella zona della Valle dell'Erro (Sassello, Urbe, Mioglia, Pontinvrea) era molto alta, difficilmente nell'albisolese e a Savona. Da lì quindi l'ipotesi che il virus sia stato veicolato dagli esseri umani.

"Non bisogna fasciarci la testa su come è arrivata, ma dobbiamo prendere provvedimenti. Eravamo praticamente circondati nell'ultimo periodo da due zone, l'alessandrino e il genovesato, che potesse tornare me l'aspettavo ma non a Savona e non  capiamo come possa essere arrivata, per quello pensiamo possa essere sicuramente stata una contaminazione - continua Caroggio - I cacciatori sono andati a caccia fino a gennaio/febbraio e non è stato trovato neanche un positivo.quindi tutti i dati fanno propondere  a quello".

"Negli ultimi quasi due anni siamo riusciti a contenerla e dopo un po' quando vengono rimosse le carcasse dopo 18 mesi circa il virus smette di essere virulento. Ora  l'importante  è un depopolamento, diminuendo statisticamente il numero dei contagiati".  

Nei prossimi giorni arriveranno da Pordenone i cani molecolari addestrati a cercare carcasse sul territorio (un cane molecolare è già presente tramite la Vigilanza Faunistica Ambientale della Regione Liguria. ndr) e si potranno così avviare strategie di contenimento.

Lo scorso settembre 2024 a Bruxelles, tutti i Paesi membri dell'Unione Europea, dopo aver esaminato i dati sulla diffusione della malattia, avevano votato all'unanimità a favore della proposta di declassamento della provincia di Savona.

I comuni attualmente inclusi nella "Zona di restrizione 1" erano stati dichiarati "Zona indenne", mentre i comuni in "Zona di restrizione 2" erano stati ridotti a "Zona di restrizione 1", ad eccezione dei comuni di Sassello e Urbe. Una decisione che se la situazione dovesse peggiorare potrebbe essere rivista.

Luciano Parodi

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