Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata dai genitori degli alunni che hanno frequentato l’ultimo anno della scuola dell’infanzia “G. Rodari” di Boissano.
“Riflettevamo insieme ad alcuni genitori sul fatto che i bambini in un mese passano mediamente e indicativamente il 50% del loro tempo a scuola e il 50% del loro tempo in famiglia. A questo è facile comprendere quanto sia importante la scelta della scuola in cui un bambino dovrà passare così tanto tempo.
Credo che ogni famiglia predisponga e utilizzi criteri diversi per scegliere in quale scuola iscrivere il proprio figlio o la propria figlia e forse, perché noi ormai siamo giunti alla conclusione di questi 3 anni di percorso, ci viene naturale tirare un po’ le somme e raccontare la nostra esperienza…
Possiamo raccontare che se un bambino si addormenta al pomeriggio, è facile che lo si trovi in braccio a qualche maestra che preferisce non metterlo sul tappetone per non svegliarlo.
Che se al mattino non vorranno mettere il grembiule, ci sarà una maestra che, con tempo e pazienza, gli spiegherà perché dovrà indossarlo, senza obbligarlo, ma facendogli interiorizzare il valore delle regole.
Che nel mese ci sono un sacco di compleanni da festeggiare, fatti di coroncine di cartone e candeline da soffiare e libretti unici, fatti di disegni dedicati specificatamente al festeggiato.
Che il cortile non è fatto solo per giocare, ma per instaurare relazioni con i più grandi o con i più piccoli e leggere all’ombra di un albero.
Che le passeggiate sono fatte non solo per stare all’aria aperta, ma per conoscere il paese e osservare la natura.
Che non serve un laboratorio organizzato per impastare e che i bambini sanno spaziare dall’ambito motorio, alla pregrafia, allo STEM, alla cucina, allo scoprire le cose come sono fatte, e a condividere le proprie esperienze e cercare di conoscere le loro emozioni.
Insomma, se dovessimo tirare le somme di quanto i nostri bambini hanno lavorato e hanno imparato, faremmo un elenco lunghissimo. E alla luce di questi tre anni, ci viene da dire che forse sono anche le cose meno importanti.
Perché le cose da notare sono altre, come: il bambino che esce dalla classe e chiede se può tornare indietro perché vuole dare un abbraccio alla maestra; oppure i bambini che si abbracciano in continuazione prima di entrare e appena usciti; i bambini più grandi che si prendono cura dei più piccoli e i più piccoli che creano con loro legami speciali; il modo in cui le maestre conoscono i nostri bambini e ne curano le peculiarità; la cura e l’attenzione che hanno per ogni bambino, non solo le maestre, ma anche le collaboratrici scolastiche.
Il tutto si può riassumere forse con una parola, e questa parola è: famiglia.
E allora questo è il nostro modo per dirvi grazie, per tutte le ore che avete dedicato a preparare e organizzare le attività, spesso a discapito della vostra famiglia, perché non solo i nostri bambini, ma anche noi genitori ci siamo sentiti in famiglia.
Non c’è cosa più importante per un genitore che lascia a qualcun altro il proprio figlio che sapere che questo è, non solo al sicuro, non solo impegnato, non solo educato, non solo apprezzato, ma soprattutto amato!”
I Genitori dei Triangoli – a.s. 2024/2025














