Era pronta a dare le dimissioni rimettendo le deleghe prendendosi tutte le responsabilità del caso dopo il grave incidente della notte di Ferragosto.
La vicesindaco e assessore Elisa Di Padova lo scorso 8 settembre aveva scritto una lettera al Sindaco Marco Russo ripercorrendo i fatti e spiegando che si sarebbe messa da parte.
Nella notte tra il 14 e 15 agosto, mentre viaggiava sul suo scooter nei pressi della rotatoria di via Stalingrado, Di Padova aveva perso il controllo del mezzo, fratturandosi una clavicola e ai classici controlli della polizia stradale era risultata positiva all’alcoltest con un valore molto alto: 1,9 grammi per litro, rispetto al limite di 0,5.
La passeggera che viaggiava con lei, la figlia di 8 anni, era inizialmente in condizioni critiche ma poi si è fortunatamente ristabilita ed è stata dimessa.
"Caro Sindaco, Caro Marco,
ho avuto bisogno di alcuni giorni, dopo ii mio rientro a casa con mia figlia, per riprendere il respiro dopo giorni difficilissimi da mamma e da donna e riassestare la mia vita con la mia famiglia e i bambini concentrandomi su di loro e sulla mia progressiva e lenta guarigione alla clavicola.
Ho commesso un grave errore nel mettermi alla guida quella sera. Sulla vicenda, che ti ho riferito nei dettagli, e sulla mia famiglia sono state dette molte cose, anche mischiando Ia realtà con il sentito dire. Ma questo non cambia i fatti: non dovevo mettermi alla guida, quella sera. Doveva essere la conclusione del giorno di festa più bello con il compleanno della mia bambina, alla quale mi ero dedicata completamente, e invece una serie di circostanze che nessun 'senno di poi' oggi puo riparare, ci hanno portato fino a qui. II conto salato lo pago innanzitutto con me stessa e lo pagherò come ogni cittadino, per avere assunto un comportamento che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.
Rivivo ognuno dei momenti di quella sera come quelle sliding doors che nei primi giorni proprio non riuscivo a perdonarmi.
Mi dispiace e mi scuso se posso avere deluso qualcuno, al tempo stesso ringrazio tutti quelli che sono stati vicini a me e alla mia famiglia e che mi hanno fatto avere il loro affetto e la loro stima, avendo avuto modo di conoscermi e di sapere che non è certo mia abitudine avere comportamenti irresponsabili specialmente quando si tratta della cosa più importante della mia vita, come nella vita di qualunque genitore: i miei figli.
Con la dovuta distanza, posso dire che provenivo da un periodo molto complesso di stanchezza ma in cui mi sentivo in dovere di essere forte e capace di affrontare ogni situazione.
Come accaduto anche quella sera. In questi giorni ho riflettuto molto sul fatto che non devo pensare di essere sempre sufficiente a me stessa per affrontare qualsiasi cosa, assumendomi ogni tipo di onere, come dover dimostrare di poter fare tutto sempre e comunque: recuperare questo senso del nostro limite a importante.
Come ti ho detto fin dal primo momento, sento il dovere di rimettere nella tua disponibilità le mie deleghe, perche so che con il mio comportamento, che ha indubbi riflessi pubblici, ho messo in difficolta te, la giunta e tutta la nostra comunità politica, e di questo mi dispiace profondamente.
Se si ritiene che sia meglio che faccia un passo indietro io sono a disposizione: ripeto spesso — e voglio ribadirlo in questo momento — che siamo tutti pro tempore e per questo è indispensabile impostare un lavoro profondo e radicato che vada oltre il singolo amministratore, perche noi "passiamo" ma le cose buone che portiamo in dote devono restare e diventare strutturali.
I tanti progetti di questa amministrazione, anche su temi impopolari che presuppongono scelte coraggiose; il lavoro di cambiamento e rilancio della città non debbono essere messi in ombra in alcun modo da questa mia vicenda, di cui io pagherò ogni conseguenza nelle sedi opportune, come ovvio che sia.
Però sento il dovere anche di dirti che Ia Elisa che c'era il 14 di agosto è esattamente la Elisa di oggi, con una ferita in più ma forse anche una consapevolezza più grande e la forza di proseguire qualora tu lo ritenga, facendo tesoro di questa terribile esperienza, che mi insegna che siamo fragili e quindi bisogna avere presente i confini delle proprie forze e anche testimoniando con concretezza e umanità, fuori da ogni retorica, come una scelta avventata, che non rispetta le norme, e la sottovalutazione di un momento, anche in una una sola serata, possano avere conseguenze gravi.
Grazie a Te, che hai saputo comprendere da subito la vicenda e quello che stavo vivendo, e per questo tempo che hai saputo attendere per ricevere un mio segno".














