Ambulanze che continuano a fare rotta su Pietra Ligure anche per i casi meno gravi e Punto di primo intervento di Albenga relegato alle sole autopresentazioni: è questa la situazione che il consigliere regionale Avs Jan Casella porta nuovamente all’attenzione del Consiglio regionale con un’interrogazione.
Al centro del quesito, una domanda precisa: “Come intende agire la Regione per fare sì che si ripristini l'accesso delle ambulanze per i codici meno gravi nel Punto di primo intervento dell'ospedale d'Albenga?”. La questione assume particolare rilievo alla luce dei numeri: circa 13.500 accessi registrati dal Ppi, dato significativo considerando che fino a metà luglio la struttura operava solo h12 ed è tornata h24 da settembre.
Nonostante la riattivazione del presidio fosse stata pensata per la gestione della bassa complessità, il sistema dell’emergenza territoriale continua però a indirizzare i mezzi del 118 esclusivamente verso il Pronto soccorso del Santa Corona. Nessuna ambulanza, o pochissime, dunque, verso Albenga, a eccezione delle persone che si presentano autonomamente.
“Nel corso dell’audizione dedicata al Ppi di Albenga del 5 agosto è emerso che la riattivazione del presidio era stata concepita per la gestione della bassa complessità, ma che l’attuale organizzazione del servizio di emergenza territoriale continua a prevedere l’invio dei mezzi al Pronto Soccorso di Pietra Ligure per tutti i codici assegnati dal protocollo Mpds, ad eccezione delle sole autopresentazioni”, si legge nell’interrogazione. Casella richiama anche un ulteriore punto: “Il codice attribuito telefonicamente dal 118 rappresenta una valutazione preliminare di criticità presunta e l’eventuale necessità di rivalutazione clinica non viene ritenuta compatibile con un accesso al Ppi, con la conseguenza che neppure le casistiche a bassa complessità vengono di fatto indirizzate verso Albenga”.
Il risultato, osserva il consigliere, è una distorsione del sistema: da un lato un presidio riaperto ma escluso dalle dinamiche dell’emergenza, dall’altro un Dea di secondo livello – il Santa Corona – che continua a sobbarcarsi anche i casi meno urgenti.
A preoccuparlo non sono solo i risvolti clinici, ma anche quelli logistici. La documentazione esaminata in Commissione , secondo Casella evidenziava infatti come l’area di riferimento di Albenga rappresenti un bacino demografico ampio, oggi quasi interamente riversato su Pietra. Una scelta che porta con sé tempi di percorrenza più lunghi, mezzi impegnati più a lungo su tratte estese e crescenti difficoltà per le pubbliche assistenze, spesso sostenute da volontari (con il rischio di una drastica diminuzione).
Secondo Casella, questa dinamica potrebbe tradursi in una scopertura del territorio ingauno, lasciando meno ambulanze disponibili per le nuove emergenze. Da qui la richiesta alla Regione: chiarire come intenda intervenire per ripristinare l’accesso al Ppi anche per i codici di minore gravità e riequilibrare un sistema che, così com’è, rischierebbe di penalizzare l’intero comprensorio.














