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Cronaca | 05 dicembre 2025, 09:34

Traffico di farmaci dopanti, il laboratorio scoperto nell'albissolese: 5 i savonesi coinvolti

I farmaci dopanti sarebbero stati fatti arrivare dal porto di Vado e poi occultati

Traffico di farmaci dopanti, il laboratorio scoperto nell'albissolese: 5 i savonesi coinvolti

Sarebbe Albissola Marina, il centro dove sarebbe avvenuto il traffico delle sostanze dopanti con 5 persone insospettabili coinvolte.

Questo è quanto emergerebbe dalle indagini scattate dalla Procura di Savona dopo i 60 decreti di perquisizione eseguiti ieri dai Carabinieri del Nas di Torino e Genova.

40 le province coinvolte tra Alessandria, Ascoli Piceno, Bologna, Brescia, Cagliari, Campobasso, Como, Cremona, Cuneo, Ferrara, Genova, Imperia, Lecce, Livorno, Milano, Modena, Monza, Novara, Padova, Parma, Pavia, Pescara, Ravenna, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Sassari, Savona, Siena, Teramo, Terni, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verona, Vicenza.

I provvedimenti sono stati eseguiti a carico di persone perlopiù orbitanti nel mondo del bodybuilding, nel contesto di una attività d’indagine finalizzata a contrastare un illecito traffico di farmaci dopanti.

Le attività di polizia giudiziaria, finalizzate al sequestro delle illecite sostanze, sono state eseguite con l’ausilio dei Comandi Arma e dei N.A.S. territorialmente competenti, oltre del personale della Sezione Cripto valute del Comando Carabinieri Antisofisticazione Monetaria.

Il laboratorio per preparare, confezionare e smerciare i prodotti dopanti in arrivo dalla Cina nelle palestre di tutta Italia sarebbe stato individuato nel comune albissolese con le indagini del Pubblico Ministero Elisa Milocco che avrebbe fatto emergere il quadro con il coinvolgimento di 5 soggetti.

I farmaci dopanti sarebbero stati fatti arrivare dal porto di Vado e poi occultati.

Le sostanze venivano poi acquistate su siti specializzati tramite anche criptovalute per non farsi tracciare e fatte passare come sostanze regolari.

Nel laboratorio avrebbero operate le 5 persone, tutte savonesi, che avrebbero così preparato le sostanze illegali. E poi le avrebbero vendute tramite chat criptate su Telegram e Whatsapp.

Proseguono le indagini.

Luciano Parodi

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