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Eventi | 11 febbraio 2014, 19:15

Savona, Officine Solimano: la programmazione dal 13 al 19 Febbraio

Teatro e Cinema, tutti gli spettacoli in programma, tra cui Find The Cure e lo strano caso dei tre folli fisici e della fine che fecero le infermiere che li amavano

Savona, Officine Solimano: la programmazione dal 13 al 19 Febbraio

 

Savona, Officine Solimano: la programmazione da giovedì 13 a mercoledì 19 Febbraio.

Cinema.

Nuovofilmstudio

Ingresso riservato ai soci ARCI € 6

Pomeridiane del lunedì e martedì € 5

Giovedì 13 febbraio alle ore 21, ci sarà Find The Cure, con il patrocinio dei Comuni di Savona, Pietra Ligure e Alassio, presenta "Mondovisioni - i documentari di Internazionale", la rassegna cinematografica a cura di CineAgenzia per Internazionale, in collaborazione con Medici Senza Frontiere.

Secondo appuntamento al Nuovofilmstudio "The defector - Escape from North Korea" di Ann Shin. Ingresso libero.

Venerdì 14 febbraio (20.30 - 22.30)

Sabato 15 febbraio (17.30 - 20.30 - 22.30)

Domenica 16 febbraio (15.30 - 17.30 - 20.30 - 22.30)

Lunedì 17 febbraio (15.30 - 20.30)

Molière in bicicletta

(Alceste à bicyclette)

di Philippe Le Guay

con Fabrice Luchini, Lambert Wilson, Maya Sansa

Francia 2013, 104'

Officine dei Bambini

Sabato 15 febbraio (15.30)

Il castello magico

(The House of Magic)

di Jeremy Degruson

Belgio 2013, 90'

Martedì 18 febbraio (15.30 - 21.15)

Mercoledì 19 febbraio (21.15)

Before midnight - Good Films

di Richard Linklater

con Ethan Hawke, Julie Delpy

Usa 2013, 109'

Sono passati poco meno di venti anni dal loro primo incontro a Vienna, e dieci dalla seconda volta che si sono visti a Parigi: ora Jessie e Céline sono sposati e hanno due figlie gemelle, Ella e Nina.

Durante una vacanza in Grecia da amici, i due intrattengono lunghe conversazioni sulle emozioni e sul loro rapporto, messo alla prova dal tempo. Riuscirà una notte in hotel a offrire delle risposte sul loro amore?

Nel 1995 Richard Linklater firma "Prima dell'alba", pellicola indipendente a bassissimo budget divenuta rapidamente di culto. Nove anni dopo arriva lo splendido sequel, "Prima del tramonto", più maturo, ma altrettanto coinvolgente.

Ripetere il miracolo per la terza volta era difficile, ma Linklater ci è riuscito, insieme ai compagni d'avventura Ethan Hawke e Julie Delpy. Vicino per carattere all'età adulta cui appartengono i personaggi, "Before midnight" rifiuta i fuochi d'artificio del passato ma ha il coraggio di osare di più. C'è innanzitutto più umorismo in questo terzo film: nonostante una tensione drammatica molto evidente i dialoghi traboccano di humour e di battute taglienti.

Jesse e Céline sono due figure a tutto tondo, due persone vere, di carne e sangue, tutt'altro che perfette.

Céline nel confronto con Jesse è pronta a fare affermazioni pesanti, da cui non si torna indietro.

Risate e tristezza si fondono. È anche per questa ragione che "Before Midnight" risulta l'episodio più compiuto. Il più affascinante proprio perché più vero.

Una serie che racconta con il massimo del cinema il meglio dell'umanità senza nasconderne le ombre e che potrebbe andare avanti per sempre.

http://www.youtube.com/watch?v=Usz7MWs0LYY

Teatro

Cattivi Maestri

Biglietti: intero € 15, ridotto € 13, ingresso aperto anche ai non tesserati.

Venerdì 14 febbraio ore 20.30

Sabato 15 febbraio ore 19

Domenica 16 febbraio ore 17.30:

Lo strano caso dei tre folli fisici e della fine che fecero le infermiere che li amavano. Compagnia Teatrale Cattivi Maestri

Studio su Friedrich Dürrenmatt.

Con Gabriele Catalano, Francesca Giacardi, Maria Teresa Giachetta, Jacopo Marchisio. Adattamento, allestimento e regia a cura de Il Teatro dei Cattivi Maestri.

Elementi scenografici Franco Imanone - Altredimore, ambienti sonori Massimo Bressan, costumi in collaborazione con l’atelier Le due mosche bianche.

Spettacolo che ha debuttato ad ottobre 2013 riscuotendo grandissimo successo da parte del pubblico.

Una storia di spiriti o una spy story?

Un dramma civile o una storia d’amore?

Un’opera grottesca di un grande autore del teatro del novecento rivista in modo sorprendente.

Quando il palco si fa medium…

Spifferi di vento soffiano sinistri, voci e rumori lontani si accavallano come in una sinfonia spettrale... una figura diafana si aggira tutt'intorno... ma ecco, all'aprirsi del sipario, che quanto sembrava il preannuncio di un mondo di fantasmi e misteri appare trasformato in un'immagine di limpida razionalità: un sanatorio svizzero perfettamente organizzato, un'infermiera efficiente, un poliziotto che indaga con cura.

Che cosa è successo? Dove siamo in realtà? Chi abbiamo di fronte? Nel reparto speciale di una clinica psichiatrica sono rinchiusi tre scienziati ormai impazziti, convinti di essere rispettivamente Einstein, Newton e uno stretto interlocutore di Re Salomone.

Ma è davvero così? Perché le infermiere del sanatorio muoiono come mosche? Che cosa nasconde la direttrice?

Allestire oggi uno studio su I fisici di Friedrich Dürrenmatt (1921-1990), il grande, caustico drammaturgo e scrittore elvetico che ha segnato la storia del secondo Novecento europeo, significa confrontarsi con la necessità di dare un significato “dei nostri tempi” al meccanismo studiato con cura certosina dall'autore. Scritto nel 1961, in piena guerra fredda e sotto l'incubo pericolo atomico.

I fisici è prima di tutto un dramma sulle responsabilità civili della scienza: fino a che punto è lecito a uno studioso portare avanti e divulgare ricerche che, se da un lato arricchiscono la conoscenza umana, dall'altro possono essere fonte di massacri e tragedie? Oltre cinquant'anni dopo, gli aspetti da spy story della trama, nei termini in cui l'autore li presentava, possono apparire invecchiati, ma il dilemma di fondo è sempre vivo.

Peggio, anzi: perché il linguaggio stesso della scienza oggi è in crisi, l'identità della ricerca in pericolo, la dialettica fra ragione e irrazionalità sempre più accesa.

Ecco perché questo Strano caso dei tre folli fisici e della fine che fecero le infermiere che li amavano può sembrare un tradimento, una forzatura del testo: in realtà, abbiamo cercato di condurre una riflessione su quel che Dürrenmatt aveva scritto, di ricrearlo nella dimensione di un'epoca che vive di altri modelli e altre ossessioni.

Il dramma originario, sfrondato della presenza di numerosi personaggi di contorno, è circondato da una cornice in cui la vecchia clinica “Les Cérisiers”, ormai abbandonata, deve essere riaperta da una nuova équipe di psichiatri che debbono però fare i conti con il peso della memoria di quanto vi è un tempo accaduto, simboleggiato dalla presenza del fantasma di Johann Wilhelm Möbius, il più puro dei ricoverati di un tempo.

È un vero spettro? O forse è frutto delle paure di ricercatori e medici che hanno perso la fede nelle possibilità del loro lavoro?

La razionalità scientifica e la tentazione dello spiritismo si intrecciano, diventando teatro nel teatro quando si decide di reinscenare il passato, di farlo accadere un'altra volta, per liberare quel luogo dai suoi antichi incubi.

Nasce così una scatenata “recita interna” in cui i colpi di scena si susseguono sino all'unico finale possibile, coronamento beffardo – come spesso in Dürrenmatt – di un'inchiesta che si ritorce inestricabilmente su se stessa.

Una tragedia della solitudine e della ragione, presentata però con i ritmi, gli scatti, le trovate di una funambolica commedia degli equivoci, fra travestimenti paradossali ed esibite gag: la commedia originaria diventa essa stessa oggetto di indagine, come qualcosa di lontano e insieme di presente, al pari dei fantasmi di quell'epoca atomica che sembra lontana ma ha lasciato invece tanti strascichi anche in un'età – la nostra – portata troppo spesso a fidarsi di oracoli più che di scienziati, di falsi miti che di vera ricerca, ora in contrasto e ora nostalgica per un passato di cui ancora si allungano le ombre.

Il grottesco e il continuo, spiazzante cambiamento di toni e di stili sono tra le cifre essenziali del mondo di Dürrenmatt: e stanno alla base anche di questo allestimento, che affida l'evocazione degli ambienti ai suoni realizzanti con cura e maestri da Massimo bressan, alle luci, alle voci (quelle degli attori, i cui cambi di identità si susseguono come in un gioco di scatole cinesi), a oggetti, abiti e arredi oscillanti fra realtà e sogno. Il gioco metateatrale era presente già in origine, in fondo, nel susseguirsi di colpi di scena che svelavano i personaggi e le loro molteplici identità: ma ormai è come se li guardassimo da fuori, preda di fantasmi che non riusciamo a esorcizzare; e il linguaggio della scena si adegua, rimanendo sospeso senza rinunciare però al suo sforzo di comunicare e di incidere sul pensiero degli uomini.

Le tre associazioni che operano nel contesto del Consorzio Associativo Officine Solimano: Nuovofilmstudio, Cattivi Maestri e Raindogs House, sono giuridicamente associazioni di promozione sociale, con diritti e doveri previsti dalla legge 383 del 2000.

Aderiscono storicamente all’Arci, per condivisione dei valori, dei progetti e per i servizi associativi relativi, e ne adottano per statuto e per legge la tessera nazionale quale tessera sociale.

Con la tessera Arci si può circuitare in tutte le basi associative Arci italiane.

Si può entrare nelle sede delle Officine anche con la tessera nazionale delle altre associazioni federate Arci come il Movimento Consumatori e ArciGay, tuttavia, per essere socio effettivo con tutti i diritti di voto attivo e passivo è necessario richiedere la tessera Arci dell’associazione prescelta.

Con la tessera Arci si possono avere condizioni vantaggiose con attività convenzionate, soprattutto nel campo sociosanitario, assicurativo e mutualistico.

Per tutti gli eventi organizzati da Caos - Consorzio Associativo Officine Solimano - l’Ingresso è riservato ai soci ARCI.

Tessera ARCI 2014 € 12

Tessera Socio Sostenitore Officine Solimano € 25 La tessera (che comprende l'Arci 2014) dà diritto allo sconto di € 1 su tutte le attività a pagamento organizzate dalle Officine Solimano.

 

 

 

 

c.s.

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