E’ stato ratificato questa mattina a Roma l’accordo che prevede la possibilità di reimpiegare i lavoratori di Tirreno Power nelle altre due aziende del Gruppo, ovvero Gaz De France e Sorgenia.
Diventa quindi operativo il protocollo d’intesa, sottoscritto da Tirreno Power e dalle organizzazioni sindacati secondo il quale l’azienda “per supportare il processo di selezione e inserimento e ricevuti i profili professionali ricercati da Sorgenia e GDF Suez, effettuerà uno screening dei curricula del proprio personale e invierà un elenco di candidati in possesso delle competenze richieste per la copertura della posizione”.
Secondo quanto prevede l’accordo “nel caso la selezione del candidato, individuato su base volontaria, dia esito positivo, Tirreno Power provvederà ad erogare al lavoratore interessato, in aggiunta alle spettanze di fine rapporto, un ulteriore importo a titolo di Contributo trasloco e Contributo spese di prima sistemazione, importo che verrà corrisposto a fronte della rinuncia ad ogni rivendicazione relativa all’intercorso rapporto di lavoro. Il lavoratore, su sua richiesta, potrà essere assistito da un rappresentante sindacale. Inoltre Tirreno Power sarà disponibile a valutare e colmare, tramite programmi formativi ad hoc, eventuali gap di competenze al fine di agevolare la ricollocazione presso l’azienda richiedente”.
“Si tratta di un accordo innovativo all’interno della piattaforma contrattuale, una vera e propria svolta che mette i lavoratori in condizione di essere ricollocati all’interno del settore elettrico, per loro questo accordo è una garanzia - afferma Amedeo Testa, Segretario Nazionale Flaei Cisl – Preciso che l’intesa prevede per i lavoratori di Tirreno Power la possibilità di riassunzione su base volontaria nelle altre due aziende del Gruppo, qualora queste ultime dovessero attivare processi di assunzione di personale”.
Se Sorgenia e Gaz De France avviassero la selezione e i processi di assunzione, dove sarebbero diretti i lavoratori Tirreno Power? “Gli stabilimenti di riferimento si trovano nel territorio nazionale”, garantisce Amedeo Testa.
Infatti Sorgenia in Italia detiene impianti di produzione in Lombardia (Bertonico-Turano Lodigiano in provincia di Lodi), nel Lazio (Aprilia in provincia di Latina), nel Molise (Termoli in provincia di Campobasso) e in Puglia (Modugno in provincia di Bari) e così anche Gas De France ha sedi in Italia. L’accordo c’è ma l’incognita riguarda il concreto interesse di Sorgenia e Gaz De France: “Se queste cercheranno particolari figure professionali e avranno il bisogno di fare assunzioni si attuerà la procedura prevista dall’accordo, chiedendo in primis i curricula a Tirreno Power”, afferma il Segretario Nazionale Flaei Cisl.
Da ricordare che lo scorso 13 giugno 2014 Tirreno Power ha avviato una procedura di mobilità per un numero totale di esuberi pari a 315 unità. L’elevato numero di esuberi dichiarati, pari a circa il 60% dell’organico in forza, è stato la conseguenza del profondo processo di riorganizzazione implementato dall’azienda nel corso del 2014 e delle criticità legate all’esercizio dei gruppi a carbone della Centrale Termoelettrica di Vado Ligure dovute al sequestro preventivo da parte del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Savona. Parte degli esuberi (126 unità) è stata gestita attraverso un piano di incentivazione collettiva, che ha consentito di chiudere la suddetta procedura di mobilità con accordo nel mese di ottobre 2014. Il 30 ottobre 2015, è stata infine siglata un’intesa, tra Sorgenia, GDF Suez e le organizzazioni sindacali nazionali, nella quale le due aziende hanno dichiarato la loro disponibilità a valutare prioritariamente per la copertura di eventuali posizioni vacanti all’interno delle loro organizzazioni, candidature di Tirreno Power in possesso dei requisiti professionali da loro richiesti per poter accedere alla selezione.


















