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Attualità | 21 marzo 2020, 10:30

La Voce dei Giovani con Yepp Albenga: "Il punto di vista di una persona troppo gentile"

Oggi è difficile professare la gentilezza in un mondo in cui tutti sembrano arrabbiati per qualcosa o con qualcuno

La Voce dei Giovani con Yepp Albenga: "Il punto di vista di una persona troppo gentile"

YEPP Albenga è l’associazione che aiuta i giovani a realizzare le proprie idee, a diventare cittadini attivi, e a portare ad Albenga il cambiamento che desiderano. Ha sede nel Centro Giovani di Piazza Corridoni 9, ex Cinema Astor.

Il punto di vista di una persona troppo gentile

Io odio i temi.

Non mi piace scrivere a comando e faccio spesso errori grammaticali, per via delle mie basi traballanti e la mia pigrizia a correggerle.

Nonostante ciò, questa volta mi hanno dato un compito interessante da svolgere, mi chiedevano di scrivere un elaborato sulla gentilezza.

Mi ha colpito molto questo argomento ed ero felice di scrivere su qualcosa che mi coinvolge particolarmente.

Sono sempre stata etichettata come una persona "troppo buona", sempre troppo sorridente, conciliante e disponibile anche con chi mi faceva un torto o non mi stava simpatico. Anche se penso che la gentilezza e la bontà siano due cose separate, che possono incontrarsi ma non necessariamente lo fanno, perché dal mio punto di vista la bontà è insita nell'animo di una persona, è fine a sé stessa e non può essere corrotta da nessun altro scopo, mentre la gentilezza può essere usata per fini egoistici, può camuffare cattive intenzioni, può essere falsa. Nonostante questa mia distinzione, penso che gentilezza e bontà siano comunque molto interconnesse.

Provengo da una famiglia in cui il valore principale è essere gentili ed accoglienti con il prossimo e io ho sempre basato il mio comportamento su questo.

Crescendo notai che la gentilezza, la disponibilità e il rispetto per il prossimo non erano comportamenti molto utilizzati. O meglio, erano tenuti sempre sotto qualche condizione, se si era amici di una persona oppure si era gentili finché qualcuno non ti faceva un torto e allora si teneva un comportamento sgarbato.

Tutto ciò mi ha portato a chiedermi se in questo momento storico in cui si respirano rabbia, tormento e ansia, si possa trovare della gentilezza gratuita. Noi tutti abbiamo gli occhi per vedere che ci sono persone che si divertono ad abbattere l'altro non solo utilizzando le parole e i social media ma anche con la forza e l'esclusione.

È come se l'aria fosse impregnata di rabbia, tutti sono arrabbiati per qualcosa, che sia il lavoro, la famiglia, loro stessi, poco importa. L'importante è che il resto del mondo sappia che quella cosa là non ti sta piacendo, come dei bambini capricciosi che sbattono i piedi a terra e aspettano che qualcuno li tiri via da quella situazione. "Ama il tuo prossimo come te stesso": non puoi amare gli altri in maniera sana e costruttiva se non ami te stesso per primo, la stessa cosa vale per la gentilezza, se non sei gentile con te stesso non lo sarai con gli altri. L'Altro è il tuo specchio, se riversi odio, aspettative insostenibili, amarezza su di te, la riversi anche sulle altre persone.

Ma essere gentili è difficilissimo, ancora di più se lo siamo verso noi stessi, è molto più facile, infatti, giudicare senza ascoltare l'altra persona, insultare invece di comprendere, partire con le armi sguainate pronti a difendere il proprio vano orgoglio invece di abbassare la spada e ammettere di aver sbagliato.

Ora mi chiedo, abbiamo la forza per provare a cambiare ed essere gentili non solo con gli altri ma anche con sé stessi? Oppure finiremo in un vortice di disperazione in cui le persone sceglieranno sé stesse e dimenticheranno il senso di comunità?

Perché possiamo essere introversi quanto ci pare, ma se non abbiamo l'altro, se non abbiamo un punto fisso a cui tornare diventiamo vuoti, senza linfa vitale e forza per andare avanti.

Comunque, trovo che queste siano delle domande divertenti, perché possiamo cambiarne la risposta e, facendo ciò, potremo cambiare anche il nostro futuro.

Perciò non dobbiamo mai dimenticarci quello che ci insegna High School Musical: "We're all in this together".

L'autrice di questo articolo:

U.M.A, 18 anni, partecipa ai laboratori di creatività di YEPP Albenga e a vari scambi nazionali e internazionali

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