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Attualità | 21 maggio 2020, 07:28

Celle, annullato il permesso a costruire sull'ex hotel Pescetto. Il sindaco contro la Provincia: "Non abbiamo ricevuto nulla, siamo perplessi"

Sono state evidenziate irregolarità per la procedura di svincolo, l'aumento del volume in zona esondabile, del numero di abitanti insediabili, della densità edilizia e dell'altezza

Celle, annullato il permesso a costruire sull'ex hotel Pescetto. Il sindaco contro la Provincia: "Non abbiamo ricevuto nulla, siamo perplessi"

"Non è ancora arrivato nulla. È veramente una cosa che ci lascia veramente perplessi se un ente pubblico si comporta così con un altro ente".

Il sindaco di Celle Caterina Mordeglia non le manda a dire alla Provincia di Savona dopo che la stessa ha annullato il permesso di costruire alla ditta che ha in appalto gli interventi sull'ex albergo Pescetto.

Al momento quindi in comune non sarebbero ancora pervenuti gli atti di annullamento.

"Cercheremo di capire cosa è successo, dovevano mandarci una pec - continua la prima cittadina - ci faremo comunque mandare questo documento e faremo tutte le considerazioni del caso. Ma non mi risulta che siano presenti problemi di questo tipo. Una questione singolare".

Praticamente a distanza di un anno dal sequestro preventivo del cantiere da parte della Procura di Savona, poi dissequestrato circa un mese dopo, l'11 maggio del 2019, è arrivata l'ulteriore doccia fredda dello stop ai lavori.

Nel novembre del 2017, era iniziata l'opera di demolizione e successiva ricostruzione dell'ex struttura alberghiera situata lungo l’Aurelia in Via Poggi, all’altezza del centro del paese. Una società di Novara aveva acquistato l’albergo e si stava occupando di convertire lo stabile in appartamenti.

Nella convenzione il comune aveva ottenuto la sistemazione di 16 box auto al piano seminterrato dell’ex cinema Giardino, un intervento da circa 120.000 euro.

Dall'ufficio provinciale però dopo l'istruttoria sono stati rilevate irregolarità sul cambio di destinazione d'uso dell'immobile da turistico a residenziale in assenza dell'esperimento delle procedure di svincolo, un errata determinazione volumetrica dell'immobile nello stato di progetto e un aumento del numero di abitanti insediabili.

Inoltre l'intervento sull'immobile sarebbe in contrasto con la normativa del Piano di Bacino in merito al rischio idrogeologico oltre a non essere stati rispettati i limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi.

Luciano Parodi

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