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Politica | 25 giugno 2021, 08:32

Demolizione baracche abusive nel campo nomadi di Savona, il sindaco a tutto tondo: "Decisione non presa a cuor leggero, no mossa elettorale, non mi ricandido"

"Per cinque anni ho ricevuto rifiuti a proposte abitative e promesse di regolarizzazione mai mantenute". Non sono mancate le stoccate anche alla sua stessa maggioranza

Demolizione baracche abusive nel campo nomadi di Savona, il sindaco a tutto tondo: "Decisione non presa a cuor leggero, no mossa elettorale, non mi ricandido"

"La decisione di agire non è stata presa a cuor leggero dalla sottoscritta, è stata frutto di un lungo percorso iniziato nel 2016 quando, dalla precedente Amministrazione, abbiamo ereditato anche questa situazione: la presenza di manufatti illeciti e di potenziali pericoli per l'incolumità delle persone nell'area di sosta Fontanassa di proprietà comunale, una situazione irrisolta dalla sinistra che ha amministrato per oltre vent'anni". 

Queste le parole del sindaco di Savona Ilaria Caprioglio a due giorni dall'intervento di demolizione di tre baracche abusive all'interno del campo nomadi della Fontanassa a Savona. La prima cittadina si è soffermata specificando l'iter che ha portato  a quella decisione soffermandosi su alcune riflessioni. 

"L'iter dal 2016 ad oggi è stato complesso, come tutti gli iter amministrativi dove molteplici sono le esigenze da contemperare: sicurezza e legittimità, principio di uguaglianza fra Cittadini e umanità. Nel corso di questi cinque anni ho più volte incontrato i Sinti: mi sono preoccupata della ragazza disabile proponendo alla famiglia il trasferimento in un alloggio di Arte già un paio di anni fa, in quanto vivevano in un manufatto abusivo (i primi atti amministrativi di demolizione erano stati firmati dal dirigente dell'urbanistica). La famiglia aveva rifiutato l'alloggio ma non aveva neppure provveduto a regolarizzare la propria sistemazione nell'area e, come questa famiglia, anche le altre che ho incontrato con figli minori hanno rifiutato gli appartamenti di Arte rassicurandomi che avrebbero provveduto a rimuovere i manufatti abusivi, sostituendoli con roulotte immatricolate (e quindi autorizzate alla sosta nell'area), e il materiale pericoloso: accordi mai onorati. Per cinque anni ho ricevuto rifiuti a proposte abitative e promesse di regolarizzazione mai mantenute" prosegue la prima cittadina savonese. 

"E arriviamo a novembre 2020: il piano di riequilibrio finanziario procedeva bene, permettendo una variazione di bilancio al fine di stanziare risorse anche per mettere a posto, a spese del Comune, l'intera area. Questa variazione è stata votata a favore dalla sottoscritta, dal consigliere Ravera e dal consigliere Dell'Amico: tre persone, seppur di diversa estrazione politica, di buonsenso e umanità. I consiglieri di maggioranza hanno votato contro, gli altri consiglieri di minoranza si sono astenuti. Sono rimasti alla finestra davanti al problema come avevano fatto le precedenti giunte di sinistra. Perché la politica, quella con la p minuscola dedita a inseguire il consenso e a non affrontare i problemi forieri di polemiche, non conosce distinzione di destra e sinistra" specifica. 

"Davanti alla bocciatura della variazione di bilancio e alla mancata volontà di collaborare da parte dei Sinti ho fatto quello che qualunque Sindaco mosso da senso di responsabilità e di umanità avrebbe fatto: ho emesso le ordinanze per eliminare le situazioni di potenziale pericolo e per abbattere i manufatti abusivi, in quanto nessun Cittadino può essere lasciato a vivere nel pericolo ma anche nessun cittadino può permettersi di vivere nell'illegalità. Nel frattempo ho tentato un'ultima mediazione con le famiglie, andata ancora una volta a vuoto". 

"A quel punto abbiamo individuato gli alloggi di Arte idonei per le famiglie, ho effettuato personalmente i sopralluoghi, abbiamo predisposto gli atti necessari e abbiamo provveduto alla ristrutturazione. Infine, dopo reiterati inviti ai diretti interessati a provvedere, abbiamo dato attuazione alle ordinanze come prescritto dalla legge, con il supporto delle forze dell'ordine, presenti per garantire l'incolumità di tutti, degli assistenti sociali, dei militi della Croce Rossa Italiana. Ribadisco come prima dell'intervento, per mesi, abbiamo avvisato le persone interessate che se non procedevano loro ad ottemperare all'ordinanza avremmo dovuto agire noi. I termini per ottemperare scadevano a fine febbraio: abbiamo aspettato si concludesse la stagione fredda e l'emergenza sanitaria con l'ingresso nella zona bianca, nel frattempo abbiamo ancora mediato sempre senza successo ma non si poteva continuare a far finta di niente davanti a un evidente problema: pericolosità e illiceità e, dunque, abbiamo agito". 

"Si è scritto che è stata una manovra elettorale: rammento a tutte le persone distratte che ho già dichiarato di non ricandidarmi. Si è detto che si è andati con le ruspe: rammento a tutte le persone ignare che per dare esecuzione in danno a un'ordinanza non ottemperata di demolizione di un manufatto abusivo si deve usare un mezzo meccanico. Si è detto che si sono buttate persone in mezzo alla strada: è falso, erano già pronte le abitazioni ristrutturate e, nelle more del trasloco, la soluzione temporanea in albergo a spese del comune. Avevamo anche predisposto il trasferimento dei beni mobili, che sarebbero stati rinvenuti all'interno dei manufatti abusivi da demolire, in un magazzino comunale. Si è detto che ci sono state azioni violente: davanti a questa affermazione di inaudita gravità e, comprovata falsità, risponderemo in altra sede" puntualizza Caprioglio. 

"Avrei, sinceramente, evitato di chiudere il mandato dovendo affrontare anche questa situazione, avrei forse dovuto fare come i politici di professione, quelli che accorrono sul posto a favore di telecamera per far campagna elettorale salvo poi, quando sono nel posto giusto, cioè all'interno di un'Amministrazione comunale o di un Consiglio comunale non agiscono.Anche questa volta, per l'ennesima volta, ho dimostrato di non rispondere supinamente alle direttive delle forze di coalizione, bensì alla mia coscienza e in coscienza so di aver lavorato in modo attento e scrupoloso per ristabilire la legalità e la sicurezza, trovando contemporaneamente una soluzione a tutela dei cittadini più deboli. Questo è il compito di un Sindaco e tale compito ritengo di averlo svolto a testa alta, con coraggio, impegno e senso di responsibilità per l'intero mandato" conclude il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio.

Luciano Parodi

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