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Attualità | 30 giugno 2021, 11:05

Savona, rinviato, per il momento, lo stop dell'erogazione dell'acqua nel campo nomadi

Ad una settimana esatta dalla demolizione dei manufatti abusivi, rimane il problema del nuovo allaccio che dovrà essere regolarizzato dagli abitanti del campo

Savona, rinviato, per il momento, lo stop dell'erogazione dell'acqua nel campo nomadi

È passata giusto una settimana dalle demolizione dei manufatti abusivi all'interno del campo nomadi alla Fontanassa di Savona e gli abitanti dell'area continuano ad essere in apprensione visto che quest'oggi era previsto lo stop dell’erogazione dell’acqua collegata in modo abusivo ad una bocchetta della protezione civile con il contatore Intestato ad Ata, la società partecipata del comune.

Per la giornata di oggi pare che la sospensione non sia prevista, però la preoccupazione rimane altissima. Il campo dovrà dotarsi quindi di un contatore intestato ad uno o più utenti con regolare contratto e secondo quanto riferito ai rappresentanti del campo da Iren dovranno solo pagare l'allaccio e non i 20mila euro di acconto per le bollette precedenti non pagate da Ata che dovranno probabilmente essere estinte dalla stessa azienda.

"Abbiamo avuto delle conferme rispetto al fatto che oggi non staccano l'erogazione. Però qualcosa si deve fare" ha dichiarato Gian Maria Pace che ha incontrato oggi i cittadini del campo.

"Vista la situazione abbiamo avuto ieri un incontro con il Prefetto, abbiamo spiegato alcuni aspetti e ci ha spiegato che proverà a capire come gestire la situazione" ha detto Maria Gabriella Branca, avvocato che tutela la posizione degli abitanti del campo.

Intanto sono al lavoro per notificare il ricorso al TAR contro il regolamento che è stato emanato dall'amministrazione comunale.

"Entro oggi dovremo riuscire a notificarlo, siamo al lavoro con alcune associazioni internazionali per avere anche il loro mandato" ha proseguito il legale.

"La situazione è paradossale, fino ad un mese fa c'era un regolamento che diceva che il comune dava un'area attrezzata poi è stato tutto modificato" conclude Maria Gabriella Branca che ha inviato due richieste formali sia all'azienda partecipata savonese che all'Acquedotto ma non ha ricevuto risposte.

"In merito all’erogazione dell'acqua, come avevo già comunicato anche alle associazioni, nei giorni scorsi mi ero attivata, attraverso un'opera di sensibilizzazione e coordinamento fra le parti, al fine di assicurare che la cessazione e la nuova fornitura avvenissero senza soluzione di continuità. Tuttavia ricordo come l'Amministrazione comunale non abbia alcuna titolarità sull'attuale e le future utenze" ha puntualizzato il sindaco Ilaria Caprioglio.

Erano state tre su un totale di sette le baracche abusive demolite la settimana scorsa. Per alcuni era stata trovata una collocazione alternativa, altri invece avevano rifiutato le proposte del comune.

"Abbiamo proposto soluzioni abitative ai 4 nuclei familiari che occupano manufatti abusivi, oggetto delle ordinanze di demolizione emesse a dicembre 2020, regolarmente notificate e non ottemperate dagli interessati - aveva spiegato il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio - Due nuclei familiari, uno di 12 persone e uno di 3 persone, al momento hanno accettato di trasferirsi in 4 appartamenti di Arte ristrutturati a spese del comune. Gli altri due nuclei familiari, per un totale di 10 persone di cui solo 2 risulterebbero residenti a Savona, hanno invece rifiutato sia gli alloggi ristrutturati proposti sia la collocazione temporanea in struttura alberghiera".

Luciano Parodi

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