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Attualità | 23 marzo 2022, 16:48

Un laser all'avanguardia per l'urologia del San Paolo: presentato il nuovo "Lumenis Moses 2.0" (FOTO e VIDEO)

Si tratta di uno dei migliori e più innovativi macchinari per il trattamento della calcolosi urinaria, donato dalla Fondazione "De Mari" ad Asl 2: precisione d'intervento e riduzione dei tempi i punti forti

Un laser all'avanguardia per l'urologia del San Paolo: presentato il nuovo "Lumenis Moses 2.0" (FOTO e VIDEO)

Presentato nel pomeriggio odierno all’Ospedale San Paolo di Savona il nuovo laser "Lumenis Modello Moses 2.0", uno dei migliori al mondo per il trattamento della calcolosi urinaria donato dalla Fondazione Agostino De Mari al reparto di Urologia Asl 2 che diventa così l'unica in Liguria e tra le prime in Italia a disporre di tale strumentazione.

Si tratta di un'innovativa tecnologia di erogazione dell'impulso laser che migliora notevolmente la trasmissione di energia, garantendo maggiore precisione ed efficacia rispetto alle tecnologie utilizzate fino ad oggi e potrà essere impiegato nel trattamento della calcolosi urinaria (renale, ureterale, vescicale), dell’ipertrofia prostatica benigna, ma anche dei tumori superficiali della vescica e dell’uretere.

In pratica, questa acquisizione tecnologica di ultimissima generazione, permetterà al reparto di Urologia della azienda sanitaria savonese di trattare in maniera più veloce, risolutiva e sempre meno invasiva tutta la calcolosi urinaria e la patologia prostatica benigna, aprendo contemporaneamente a nuove indicazioni sui tumori uroteliali superficiali, come ha spiegato il direttore medico Gaetano Ninotta.

La possibilità di ridurre i tempi chirurgici e la degenza risulta un aspetto ancora più importante a seguito della pandemia da Covid che ha determinato un allungamento della lista d’attesa per le patologie benigne.

L’entrata in funzione di questa moderna apparecchiatura consentirà – dice il dott. Maurizio Schenone, Direttore della struttura di Urologia dell’Ospedale di Savona – di trattare endoscopicamente le patologie urologiche più frequenti (ipertrofia prostatica benigna, calcolosi e tumori uroteliali) con la tecnologia attualmente più innovativa al mondo, garantendo gli standard più alti in termini di risultati e miniinvasività, con riduzione dei tempi operatori, degenza e complicanze”.

La Fondazione Agostino De Mari di Savona ha provveduto direttamente all’acquisto del macchinario, per un valore di circa 220mila euro e successivamente lo ha donato alla struttura complessa di Urologia Asl 2.

La Fondazione vive con forte senso di responsabilità ciò che attiene al benessere dei cittadini della provincia di Savona – afferma il Presidente della Fondazione De Mari, Luciano Pasquale – e cerca di investire in iniziative come questa per evitare le migrazioni sanitarie, che incidono molto negativamente sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie, così come le liste di attesa create dalla pandemia da Covid19. Proprio a fronte dell’emergenza sanitaria, negli ultimi anni abbiamo cercato di essere presenti con aiuti concreti e tempestivi sul territorio, stanziando fonti specifici sia per l’acquisto di apparecchiature subito disponibili per i reparti Covid, sia nel sostenere le pubbliche assistenze e gli enti del Terzo Settore. Negli anni precedenti la Fondazione aveva fatto investimenti molto consistenti sia in ambito diagnostico che chirurgico. La stretta collaborazione con Asl 2 si sta inoltre concentrando anche riguardo l’integrazione sociosanitaria attraverso progetti di rete in favore dell’inclusione dei soggetti più fragili e per la costruzione di una comunità sempre più coesa e solidale”.

Ringrazio sinceramente – commenta il Direttore Prioli – il Presidente dott. Luciano Pasquale per il rilevante impegno della Fondazione, nei confronti delle strutture sanitarie della nostra Asl, che ha contribuito ad un continuo incremento qualitativo nella diagnosi e cura di importanti patologie. Grazie per questa collaborazione duratura che rappresenta per noi un grandissimo sostegno per una risposta sempre più qualificata ai bisogni di salute”.

Ricordiamo proprio in questa sede che la Fondazione De Mari ha contribuito tra l’altro a dotare la Asl 2 del sistema chirurgico Robot Da Vinci, consentendo lo sviluppo della chirurgia robotica. Da allora, sono stati eseguiti a Savona oltre mille interventi e l’ospedale San Paolo di Savona rappresenta un centro robotico dall’esperienza consolidata, in contatto con numerosi centri robotici nazionali e internazionali.

Esprimo viva soddisfazione per questa donazione da parte di Fondazione De Mari, sempre vicina ad Asl 2, la quale viene così ad arricchire ulteriormente la propria offerta sanitaria - interviene il dott. Brunello Brunetto, presidente II Commissione regionale - Solo con una efficace integrazione fra i quattro Ospedali della Provincia si può tentare di essere efficienti ed efficaci nelle risposte ai bisogni di salute dei nostri cittadini e dei nostri turisti”.

Redazione

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