Anche quest’anno, l’Anpi di Ceriale aderisce alla rete delle “Pastasciutte Antifasciste” promossa dall’Istituto Alcide Cervi di Gattatico. L’appuntamento è per venerdì 25 luglio alle ore 20 nella Casa dei Circoli Culture e Popoli: la sezione cerialese offrirà una pastasciutta a tutte le persone che vorranno partecipare. La serata, come da tradizione, vuole essere un momento di memoria e condivisione in occasione dell’anniversario della caduta del fascismo.
“Quando abbiamo iniziato, 15 anni fa – racconta Dino Morando, presidente della sezione Anpi di Ceriale – eravamo solo 13 sedi in tutta Italia collegate in streaming con Gattatico. Ora siamo più di 300, comprese realtà all’estero. Solo al Museo Cervi saranno preparati oltre 3.000 pasti per questa ricorrenza”. La sezione Anpi di Ceriale è inoltre l’unica a essere socio ordinario dell’Istituto Alcide Cervi.
“L’iniziativa – spiega ancora Morando – non ha fini di raccolta fondi. È pensata come un’occasione per ricordare la storica pastasciutta offerta dalla famiglia Cervi il 25 luglio del 1943, quando fu annunciata la destituzione di Mussolini. È un gesto semplice, ma carico di significato, che oggi vogliamo replicare per non dimenticare e per creare aggregazione nel nome dei valori antifascisti”.
Lo spirito dell’iniziativa si inserisce anche in una più ampia rete di collaborazioni. “All’ultimo congresso nazionale abbiamo condiviso l’importanza di costruire legami tra le varie realtà museali del Paese – prosegue Morando –. La nostra collaborazione con l’Istituto Cervi è molto attiva: il mese scorso abbiamo partecipato alla loro assemblea annuale a Gattatico”.
Per partecipare alla serata del 25 luglio è necessaria la prenotazione entro il 23 luglio.
Ma cos’è la Pastasciutta Antifascista? Perché questa iniziativa? Oggi la storica Pastasciutta Antifascista è legata ad una grande festa che si tiene ogni anno il 25 luglio presso l’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (Reggio Emilia). È una ricorrenza all’insegna della condivisione, dello stare insieme, dei valori di antifascismo, libertà, giustizia e democrazia della famiglia Cervi, celebrata in tante piazze contemporaneamente in Italia.
Tutto parte dalla Seconda guerra mondiale in Italia, quando anche mangiare un semplice ma nutriente piatto di pasta era difficile, quasi un miraggio. La pastasciutta antifascista nasce il 25 luglio 1943 quando, dopo la riunione del Gran Consiglio del Fascismo, Mussolini venne destituito e arrestato. Quel giorno passò alla storia come il giorno della fine del fascismo dopo 21 anni, ma la guerra, come tutti sappiamo, continuò ancora per quasi 2 anni. Nonostante ciò, gli italiani presero la data del 25 luglio come giorno di festa: il giorno della caduta del regime fascista, che quest’anno compie 80 anni. Un cambiamento storico importante che andava festeggiato e che a Campegine, in provincia di Reggio Emilia, la famiglia Cervi pensò di celebrare in piazza, procurandosi gli ingredienti per preparare centinaia di chili di pasta da offrire gratuitamente a tutti in paese. Ad organizzare il tutto furono Alcide Cervi, noto antifascista della città di Reggio Emilia, e i suoi 7 figli, Gelindo, Antenore, Aldo, Agostino, Ferdinando, Ovidio, Ettore, fucilati a sangue freddo dopo essere stati torturati il 28 dicembre successivo e diventati quindi martiri della guerra.
L’iniziativa della pasta in piazza passò alla storia e, da quel momento, è una ricorrenza annuale in ricordo della fine dell’era Mussolini, una festa all’insegna dell’allegria e della libertà che ha preso il nome di “Pastasciutta Antifascista”.
Per prenotazioni, chiamare Dino Morando al numero 335.1556609 o Sara al numero 347.0888042.