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Attualità | 21 ottobre 2025, 11:01

Vado Gateway, la Filt Cgil: "No ai contratti part-time, serve lavoro di qualità"

"Rischiano di peggiorare la qualità del lavoro e la sicurezza nel porto, penalizzando sia i nuovi assunti sia i dipendenti attuali"

Vado Gateway, la Filt Cgil: "No ai contratti part-time, serve lavoro di qualità"

“Apprendiamo di alcune posizioni favorevoli sull’intenzione di Vado Gateway Spa di utilizzare dei contratti part-time per ampliare l’organico del terminal. Dalla più grande azienda portuale della Provincia, controllata da APM Terminals e COSCO Shipping, nel suo momento di record e sviluppo, il territorio e le organizzazioni sindacali – non tutte a quanto pare – si aspettavano un’occupazione di qualità, non un immotivato peggioramento della qualità delle assunzioni, per le quali auspichiamo che Vado Gateway Spa possa rivalutare il suo orientamento e decidere di assumere le “nuove leve” del porto con contratti full-time”.

Ad affermarlo è la Filt Cgil di Savona, che prosegue: “La nostra posizione riguarda la tutela dei nuovi assunti nel porto, i giovani, ma anche la difesa della qualità del lavoro dei dipendenti del terminal, che non avrebbero giovamento – tutt’altro – dall’introduzione di nuovi lavoratori con meno diritti. Il progetto dei contratti part-time da parte di un’azienda in forte sviluppo e appartenente al ramo terminalistico del colosso dello shipping Maersk minerebbe gli equilibri del lavoro e della sicurezza nel porto, con lavoratori che, per arrivare a fine mese, dovrebbero cercarsi un altro part-time fuori dal porto o svolgere un ingente quantitativo di lavoro straordinario per avere un salario da full-time”.

“Il modello proposto sarebbe facilmente replicabile su tutti i terminal portuali nel porto di Savona-Vado Ligure e nel Paese, causando un diffuso peggioramento e l’instabilità di un settore strategico che, grazie alla legge 84/94, è già predisposto per sopperire ai picchi, positivi e negativi, dei traffici portuali”.

“Pertanto, nell’interesse di un territorio in forte difficoltà, che “cerca” lavoro di qualità per i giovani, e di una portualità messa alla prova dall’impatto con i grandi gruppi dello shipping, dopo aver informato le strutture confederali, regionali e nazionali, stiamo avviando le interlocuzioni con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, quale ente regolatore del lavoro nel porto”, concludono dal sindacato.

Redazione

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