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Attualità | 27 maggio 2015, 11:30

No alla chiusura della scuola al sabato: lettera aperta dei docenti del Giordano Bruno

"La risposta della Provincia a decenni di sprechi è tagliare sul futuro delle nuove generazioni"

No alla chiusura della scuola al sabato: lettera aperta dei docenti del Giordano Bruno

No dal Collegio dei Docenti del Liceo Giordano Bruno di Albenga alla settimana corta. Gli insegnanti dell’istituto superiore ingauno hanno inviato una lettera aperta di contrarietà, in relazione alla scelta dell'Amministrazione Provinciale di imporre a tutte le Scuole Superiori della Provincia nel prossimo anno scolastico la chiusura al sabato per motivi di risparmio ed economia.

“Lo dichiariamo, spiega il Collegio Docenti, mentre la Buona Scuola, in attesa dell'esame del Senato, proclama che l’istruzione è la base di ogni sviluppo e che l’autonomia scolastica è un valore irrinunciabile. Lo dichiara perché rispondere alla dispersione scolastica, il male per eccellenza della scuola italiana, sovraccaricando alunni con difficoltà di concentrazione, alunni dai bisogni educativi speciali, alunni con difficoltà linguistiche, va esattamente nella direzione opposta rispetto al primo mandato che la Costituzione, l'Europa, l'OCSE e la coscienza civica ci additano da anni. Ma non secondo una Provincia che non ha ascoltato ragioni”.

“La didattica su cinque giorni, spiega il collegio docenti del “Giordano Bruno” soprattutto in un territorio come il nostro, con molti studenti (fra i 1200 iscritti del prossimo anno) residenti in luoghi distanti dalla scuola, comporta necessariamente una ripartizione squilibrata del tempo sia nella didattica in classe, sia nella rielaborazione dello studio domestico”.

“Non si intende discutere l’obiettivo di risparmio perseguito con la chiusura del sabato, ma solo sottolineare che la Provincia, che come ente locale ha senso di esistere proprio per ascoltare il territorio, avrebbe potuto prendere in esame molte altre soluzioni per realizzare analoghe economie.

Invece la risposta a decenni di sprechi è tagliare sul futuro delle nuove generazioni. Ancora e per l'ennesima volta. Senza nessun rispetto, anzi in plateale violazione della tanto decantata autonomia delle scuole”.

“Forse si vuol far tornare il Liceo ad essere il luogo elitario di chi si può permettere lezioni private e generosi sostegni allo studio. Forse lo si vuol far disertare da chi abita troppo lontano e non può sommare al carico di ore di lezione anche quello del viaggio e dello studio domestico.

Forse lo si vuol far disertare da chi ha bisogno di un po’ più di tempo. Di un po’ più diattenzione. Di un po’ più di respiro tra un’interrogazione e un’altra. Ma la Provincia risparmierà qualche ettolitro di gasolio”, conclude il Collegio dei Docenti “Giordano Bruno”.

r.g.

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