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Politica | 01 agosto 2018, 12:24

Anche Alassio dice "No" al CIE, ma la Lega si astiene come ad Albenga: Che vi sia una decisione di partito già chiara?

Lega favorevole ad un CIE in Provincia di Savona, sebbene non nel comprensorio ingauno?

Anche Alassio dice "No" al CIE, ma la Lega si astiene come ad Albenga: Che vi sia una decisione di partito già chiara?

Anche Alassio vota la delibera per dire “No” al C.I.E. ed anche in questo caso la Lega, rappresentata dal consigliere Rossi, si astiene sul punto dopo aver proposto la modifica togliendo la specificazione “provinciale” ( vedi articolo CLICCA QUI).

Questa posizione della Lega, assunta sia ad Albenga che ad Alassio, dunque, rende sempre più forti le ipotesi di un “disegno” del partito a livello provinciale sulla realizzazione di un CIE, magari non ad Albenga o nel comprensorio ingauno, ma, magari in altri comuni.

Afferma in consiglio il Primo cittadino Marco Melgrati: “Questo ordine del giorno è un po’ una mia creatura. Nella riunione comprensoriale organizzata nel comune di Albenga per la preoccupazione, data da una frase forse un po’ infausta del Presidente della Regione di posizionare il Centro Identificazione ed Espulsione nella ex caserma Piave, è stata mia la proposta di fare una delibera estendendola poi magari a tutta la provincia volta a prendere una posizione unanime e comprensoriale sul tema. Questi centri non sono e non devono essere dei carceri sono strutture dove la gente esce facilmente (i fatti di cronaca lo dimostrano) ed avere 2 mila extracomunitari da identificare che girano per un territorio come il nostro ad altissima vocazione turistica sarebbe una cosa gravissima”.

Voto favorevole alla delibera anche da parte del consigliere Jan Casella, in questo caso per motivi differenti: “Io sindaco la stupisco e voterò favorevole a questo punto. Questo non è il territorio adatto a ricevere un CIE , ma soprattutto mi trovo contrario proprio al concetto di CIE. Sono sistemi di affrontare una questione importante che hanno fallito e stanno fallendo dal punto di vista della sicurezza e dei diritti umani. Ritengo che oggi l’unico sistema che da’ risultati positivi sul tema accoglienza è quello dello Sprar . I comuni in questo modo non subiscono le scelte politiche, ma si rendono parte attiva nell’accoglienza".

Posizione tecnica per il No al Cie anche da parte del consigliere Battaglia che da ex militare specifica“Volevo fare alcune precisazioni tecniche. La Piave è una caserma enorme sulla quale insiste un enorme poligono di tiro sotterraneo che rende incompatibile la presenza di un CIE. Inoltre parliamo di identificazione che comunque non potrà essere certa dato che queste persone non hanno documenti, senza parlare poi del problema sull’ espulsione che difficilmente potrà avvenire sia per i costi enormi che questa comporterebbe sia perché essendo impossibile l’identificazione sarebbe impossibile stabilire verso quali Paesi ricondurli”. 

Precisa poi l’assessore Macheda“Le politiche sui migranti non possono essere affrontate con un sistema repressivo e inutile come quello dell’identificazione e il tema della multiculturalità che deve essere creata non può passare attraverso strutture come quelle del CIE.  L’argomento passa attraverso le politiche del lavoro e quelle scolastiche che permetteranno a questi soggetti di integrarsi nella comunità che li ospita. Processi di questo tipo non passano attraverso i CIE". 

Come sottolineato decisione diversa quella del consigliere della Lega Simone Rossi: “I CIE non è un centro di accoglienza ma di identificazione ed espulsione le persone all’interno di questi non possono uscire e sono strutture sicure. Credo che l’attuale Governo Nazionale si stia occupando bene dell’argomento e quest’anno si sono ridotti i numeri dei migranti dell’80% i  rispetto allo scorso anno. Noi non siamo a favore di un CIE ad Albenga anche perché la struttura non è idonea, ne vorremmo un Cie nel comprensorio, ma riteniamo di non poter deliberare per la provincia e pertanto chiediamo di poter modificare la deliber". 

“Stuzzicato” da Melgrati che ha sottolineato: “Se si decidesse di aprire un Cie a Savona  noi saremmo comunque contrari. Voi no?” domanda alla quale Rossi ha risposto: “Se un Cie fosse allora aperto nel primo comune dell’imperiese non sarebbe peggio? Allora forse diremmo meglio Savona o no? Per mettere provinciale allora avremmo dovuto specificare regionale!”.

La delibera è stata quindi votata, come ad Albenga, senza modifiche e con l’astensione di due consiglieri dopo la presa di posizione della Lega che, certo, qualche dubbio lo lascia sulla possibilità che una decisione di partito sul tema e sulla collocazione di un CIE in provincia di Savona, in realtà, vi sia.

Mara Cacace

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