Ci sono guerre e battaglie che vanno in scena tutti i giorni, che non generano morti e feriti, ma aspri duelli tra i contendenti: automobilisti contro ciclisti, condomini del piano di sotto e quelli di sopra ed in estate, in provincia di Savona i “scendo alle 6, pianto l’ombrello e prenoto la spiaggia tutto il giorno” contro i “io vengo in pausa pranzo, lei non c’è e quindi non può lasciare la sua roba”.
Non esiste un unico campo di battaglia, diciamo che dove c’è una spiaggia libera e facile vedere i duellanti. Generalmente i prenotisti sono per lo più anziani, si svegliano presto e armati di sedie e ombrelloni delimitano il proprio campo mentre i “pausa pranzo” sono generalmente residenti che appunto decidono di trascorrere un paio di ore in spiaggia, da mezzogiorno fino alle tre e immancabilmente si ritrovano relegati all’ultima fila, anche se in quel momento la spiaggia è deserta, punteggiata da tanti ombrelloni simili a lance, in difesa del territorio conquistato al mattino.
Chi avrà dunque ragione? Diciamo tutti e nessuno. L’ordinanza balneare comunale dice che dall’alba al tramonto tutti possono utilizzare la spiaggia libera, posizionando ombrelloni e sdraio. E’ vietato dalla legge lasciare dal tramonto in poi qualsiasi struttura sulla spiaggia e quindi in quel caso le forze dell’ordine intervengono a rimuoverle. Quindi la legge non vieta di posizionare asciugamani ed ombrelloni sin dal mattino, anche perché se intervenisse un controllo, sarebbe difficile stabilire chi si è allontanato magari solo per andare a prendere un gelato o fare il bagno e chi invece è andato via per più ore.
Temo che anche in questo caso ai posteri toccherà l’ardua sentenza.














