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Eventi | 20 novembre 2018, 17:36

Compie 50 anni il "White Album", i savonesi MyGurus: "Pronti ad eseguirlo tutto live"

La tribute-band del nostro comprensorio "lancia la sfida" al celebre doppio vinile dei Beatles

Compie 50 anni il "White Album", i savonesi MyGurus: "Pronti ad eseguirlo tutto live"

Compie 50 anni il White Album dei Beatles. Questo disco, che in realtà avrebbe come titolo soltanto “The Beatles”, come la band omonima, ma che tutti chiamano “Album Bianco” per via della copertina senza immagini, appariva infatti nei negozi il 22 novembre del 1968. Un’opera dalle proporzioni senza precedenti, per il quartetto di Liverpool: 17 tracce sul primo dei due vinili e 13 sul secondo, per complessivi 93 minuti di musica, oltre un’ora e mezza di summa dell’arte beatlesiana.

Eppure a Savona c’è chi è pronto a cimentarsi per portarlo integralmente dal vivo: stiamo parlando dei MyGurus, tribute-band dei Beatles formata da musicisti residenti tra Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Spotorno e Savona. Questa formazione infatti, che già può vantare un curriculum di tutto rispetto (sono passati alla storia ormai i complimenti ricevuti personalmente da Freda Kelly, segretaria dei Beatles, dopo il concerto dei MyGurus al teatro Ariston di Sanremo), sta per cimentarsi con questa importante impresa.

L’appuntamento sarà per sabato 24 novembre al Raindogs di Savona (solo due giorni dopo l’esatto “compleanno” dell’Album Bianco) a partire dalle ore 22.

Ne parliamo con Andrea Minetti (chitarrista e tastierista della band) che ci spiega: “Lo suoneremo tutto, rigorosamente dal vivo, senza basi e seguendo l’ordine della tracklist originale. Lo alterneremo con interventi dell’attore Leonardo Rombolà che parlerà dell’album, incastonando le storie delle canzoni con quelle della band di Liverpool e, più in generale, della cultura e delle tendenze artistiche di quel periodo. I suoi interventi saranno distribuiti in modo da simulare le stesse tempistiche del cambio delle facciate e dei dischi della versione originale in vinile. Speriamo che sia la “data zero” di una vera tournèe teatrale. Non è solo un concerto, è un evento dedicato ai Beatles, con la loro storia, le influenze, i generi che hanno toccato in quel disco, spaziando tra tanti linguaggi e sfumature stilistiche”.

Quanto lavoro c’è dietro una riproposizione così complessa?

“Abbiamo iniziato a provare a giugno, negli ultimi due mesi abbiamo affinato tutti i dettagli, ma tanti brani di quel disco, essendo noi una tribute-band dei Beatles, erano già in repertorio.

In tre musicisti della formazione attuale avevamo già esordito con uno spettacolo in parte simile, seppur in misura più ridotta, con un’altra band per il quarantennale del White Album proprio al Raindogs dieci anni fa. Quindi per noi questa è anche una festa del decennale, anche se questa line-up è attiva dal 2012”.

E a questo punto cogliamo l’occasione proprio per citare i componenti dei MyGurus, che sono: Salvatore Coco, voce solista; Eros Crippa, piano, chitarra e voce; Andrea Minetti, chitarra, tastiere cori; Simone Perata, basso e cori; Ezio Secomandi, batteria; Ivano Vigo, chitarra e voce.

Spiega ancora Minetti: “È un album dalle canzoni scarne e asciutte, ma abbiamo riarrangiato noi le parti orchestrali, soprattutto gli archi e i fiati. Essendo in sei musicisti riusciamo a riprodurre bene il tutto”.

Come bis avrete in programma brani anche da altri album beatlesiani?

“No, per questa serata prevediamo di non aggiungere brani da altri album. C’è qualche cambio di strumenti obbligato, trattandosi di un disco molto articolato e variegato, ma faremo in modo che questo non rallenti in modo eccessivo i ritmi dello spettacolo. Tra canzoni e intermezzi narrati prevediamo circa due ore di evento complessivo. Cerchiamo di riprodurre gli spazi, i tempi e gli intervalli del vinile, garantendo la stessa continuità esecutiva, quella che gli stessi Beatles avevano voluto nell’opera originale”.

E dopo la data-zero savonese?

“Abbiamo già vari contatti, con l’anno nuovo vorremo proporlo in altri teatri, anche oltre i confini liguri. Abbiamo già avuto il piacere di suonare in diverse regioni d’Italia, come il Piemonte e la Lombardia, e speriamo di riuscire a portare in un vero e proprio tour anche questo show”.

Alberto Sgarlato

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