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Politica | 07 ottobre 2019, 19:02

Giornata in memoria di Norma Cossetto e delle donne vittime di violenza: il PCI attacca l'assessore regionale Berrino

Il PCI: "Non perde occasione per dare sfogo al suo becero tentativo di revisionismo filo fascista"; la replica di Berrino: "Le loro affermazioni si commentano da sole"

Giornata in memoria di Norma Cossetto e delle donne vittime di violenza: il PCI attacca l'assessore regionale Berrino

"L'assessore regionale Giovanni Berrino non perde occasione per dare sfogo al suo becero tentativo di revisionismo filo fascista facendo leva sulle menzogne di Pansa, definito da storici ed autori autorevoli come Giorgio Bocca al pari di "un pazzo, un mascalzone, un falsario, un mentitore" e su ricostruzioni storiche senza fondamento riguardanti vicende sulla cui falsa veridicità, vedi quella relativa a Giuseppina Ghersi per cui si parla di stupro nel tentativo di demonizzare i Partigiani senza che esista la ben che minima prova, c’eravamo già espressi" commenta in una nota il Partito Comunista Italiano ligure in merito alla proposta dell'assessore Berrino di intitolare il 5 ottobre la ‘Giornata Nazionale della Memoria e del Sacrificio di Norma Cossetto e di tutte le donne vittime di violenza’.

"Vicende che spesso hanno visto protagoniste/i collaborazionisti fascisti che prima di essere uccisi hanno contribuito a seminare odio e terrore e che addirittura, come nel caso di Norma Cossetto, a differenza di quello che qualcuno vorrebbe far credere, sono stati poi uccisi dai nazifascisti perchè creduti spie. Ancora una volta da parte di certa politica c'è l'evidente tentativo di mettere sullo stesso piano oppressi ed oppressori, massacrati e massacratori. Noi non ci stiamo!" proseguono dal PCI. 

"Berrino, in questi giorni in cui ricorre l'anniversario dell’eccidio di Marzabotto, farebbe meglio a pensare ed a portare rispetto a quella che è stata, senza ombra di dubbio, la più efferata strage nazifascista di civili compiuta in Europa: 1830 vittime tra cui 266 bambini trucidati senza pietà; una terribile strage che ha segnato il nostro Paese nella lotta di Resistenza. Su questo però dall’assessore Berrino nessuna parola. Come Comunisti continueremo, con la nostra azione politica, a salvaguardare la memoria storica del Paese contro questa vergognosa e preoccupante opera di revisionismo storico di cui anche certa pseudo "sinistra" è complice - concludono dal PCI - La storia non si cancella, non si racconta a metà e non si riscrive a proprio uso e consumo con ridicole iniziative alla ricerca di consenso". 

“Le loro affermazioni si commentano da sole, continuano a perseguire quella doppia morale che li ha contraddistinti da sempre e che li continua a contraddistinguere”. Cosi l'assessore regionale Gianni Berrino commenta le parole del Partito Comunista ligure. Norma Cossetto, ricordiamo, è stata uccisa nel ’43 da alcuni partigiani jugoslavi. Per questa proposta, Berrino è stato attaccato dal PCI ligure.

Berrino alcune settimane fa, fu accusato di fascismo anche per la croce celtica che porta al collo: “Io sono una persona di destra e sono sempre stato di destra. Ci sono centinaia di migliaia di italiani che hanno reso omaggio a Norma Cossetto come ce ne sono volontariamente tutti gli anni, sono ragazzi, anziani, donne, bambini. Se fossero tutti fascisti quelli che parlano delle foibe e delle stragi fatte dai partigiani comunisti dopo la fine della guerra, vorrebbe dire che il fascismo non è stato sconfitto. Un conto è essere di destra, un conto amare la verità storica e un conto è continuare a nascondere nefandezze solo perché sono state compiute da una parte politica”. 

“Se vogliono definirmi così conclude Berrinose ne prenderanno le loro responsabilità. Io quella cosa l’ho fatta, come migliaia di persone che sabato sono andate a manifestare e come tutte quelle centinaia di migliaia di persone che alla fine hanno fatto emergere le schifezze delle foibe. Non mi sento per questo di dover essere neanche individuato ideologicamente”.

Francesco Li Noce

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