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Attualità | 08 aprile 2020, 12:40

Covid-19, Base Balneare: "Il Governo non ci considera"

"Il premier Conte parla di garantire gli investimenti e i prestiti alle aziende italiane dimenticandosi di una delle categorie più colpite da questa crisi: noi balneari"

Covid-19, Base Balneare: "Il Governo non ci considera"

 

"Il Governo parla sempre della tutela delle piccole e medie imprese, ma si dimentica del turismo e in particolare delle 30 mila imprese balneari italiane. Parla di garantire gli investimenti e i prestiti alle aziende italiane dimenticandosi di una delle categorie più colpite da questa crisi: noi balneari" commentano in una nota i vertici di Base Balneare. 

"Conte ha parlato di 400 miliardi ma non sono 400 miliardi che lo Stato dà alle imprese, bensì soldi che le banche possono arrivare a prestare, con garanzia offerta dallo Stato, alle imprese che chiedessero di indebitarsi e che dovranno restituirli con gli interessi. Prestiti che serviranno innanzitutto a pagare le tasse senza far ripartire l'economia reale. E i balneari come faranno?". 

"Ad oggi, la maggioranza delle concessioni non hanno l'estensione al 2033, perché molti comuni non hanno terminato i procedimenti e rilasciato gli atti secondo quanto stabilito da legge dello Stato Italiano. Quindi come si può chiedere a noi balneari di indebitarci, difficilmente ci metteremo sulla schiena un nuovo debito e nuovi costi. Anche perché non avremmo modo di restituire, in sei anni, i soldi se non avremo la certezza della concessione! Ci domandiamo il perché continuiamo a non avere risposte sulla circolare più volte richiesta, che il Governo dovrebbe mandare ai Comuni affinché tutti applichino la legge 145, che vuole le concessioni estese fino al 2033?". 

"Perché è possibile mettere in cassa integrazione in deroga solo i lavoratori assunti prima dell'inizio di marzo, senza contare i numerosi lavoratori stagionali delle imprese turistiche? - proseguono - Perché non veniamo presi in considerazione nei Dpcm neppure per quanto riguarda i divieti, basti pensare che già solo per il montaggio delle strutture ci sono alcune regioni che lo permettono e altre invece che non hanno ancora emesso ordinanze in merito provocando una disparità anche tra chi può montare e chi no. Ci faranno aprire per una mini stagione o le spiagge saranno off limits? Eppure noi siamo tra le categorie più colpite. Perché gli emendamenti di sospensione dei canoni vengono resi inammissibili? Tutti niet e nessun aiuto che in questo periodo non fanno altro che agitare la categoria e che la porteranno presto a rompere la quarantena e a prevedere di nuovo alleanze con gli ambulanti, altra categoria non felice di come stanno andando le cose". 

"Al contrario se si insiste in questo non intervento da parte del Governo, nonostante la proroga al 2033 sia già legge dello Stato, i balneari lo riterrebbero un'azione indegna che ha l'obiettivo di portare il settore ad un indebolimento tale da venderlo al miglior offerente a partire da gennaio 2021 - concludono - Nelle nostre lettere inviate più volte al Governo ed a tutte le forze politiche, abbiamo chiesto semplicemente ciò che riteniamo che sia un nostro diritto per salvaguardare uno dei settori più importanti e tipici nel turismo italiano. Oltre alle richieste fiscali che servono per mandare e tenere in vita le imprese compresa quella balneare chiediamo l'estensione immediata al 2033, esclusione delle concessioni demaniali dall'applicazione della Direttiva Servizi, deroga dalle evidenze pubbliche motivi di interesse Generale".

 

Comunicato stampa

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