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Attualità | 21 novembre 2022, 20:00

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: il nuovo libro di Renata Rusca Zargar contro "la gravidanza per altri"

"Una gravissima forma di violenza sulle donne povere trattate come animali da riproduzione", secondo la professoressa e scrittrice

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: il nuovo libro di Renata Rusca Zargar contro "la gravidanza per altri"

Per il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, esce il libro “Voglio il tuo utero” di Renata Rusca Zargar: un nucleo di due racconti che trattano della GPA, "gravidanza per altri". Oltre ai racconti, il testo si avvale di un’introduzione informativa e di un’appendice con articoli di giornale.

La pubblicazione (ebook e cartacea) è disponibile sulla piattaforma Amazon e  proprio dal 25 novembre sarà presentata a voce sul canale Youtube della scrittrice (325) Renata Rusca Zargar - YouTube).

Spiega l'autrice: "La GPA (gravidanza per altri) è una gravissima forma di violenza sulle donne povere trattate come animali da riproduzione. In Italia questa pratica è proibita ma, come ben sappiamo, le coppie abbienti, attori, politici e molti altri, se non riescono ad avere figli, si procurano una donna-fattrice all’estero".

"Combattere la violenza sulle donne - aggiunge - è anche lottare contro tale pratica mostruosa che mette sullo stesso piano gli esseri umani e gli animali da produzione".

La co-fondatrice e co-presidente della Coalizione internazionale per l’abolizione della maternità surrogata (ICAMS), Ana-Luana Stoicea-Deram, ha espresso così il suo parere all’autrice:

“Entrambe le storie descrivono circostanze complesse con grande empatia e umanità; lei mostra come le coppie possono scegliere di diventare genitori attraverso la gpa e perché, in quali circostanze personali e macrosociali, le donne sono portate ad accettare diventare madre "surrogata". Ci piacerebbe pensare che più persone la pensino come Leonardo ed Emilio, e che il destino delle madri surrogate possa essere quello di Darina e Mawunyo (Castel Gandolfo). Ma soprattutto spero che il suo libro venga letto e che fornisca ai lettori la comprensione necessaria per capire che questa pratica non è mai, né dovrebbe essere, una soluzione per nessuno. Auguro al vostro lavoro un bel percorso verso il cuore e l'intelligenza del pubblico!”.

Comunicato Stampa

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