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Attualità | 19 luglio 2021, 18:40

Savona, creazione centro rifiuti a Legino. Le preoccupazioni dei residenti esposte in commissione: "Troppa vicinanza alle case"

Tra i temi trattati la scopertura di una parte del centro, l'impatto del traffico e le tempistiche. Assessore Montaldo: "La realizzazione si presume avvenga dopo un anno quando partirà la raccolta differenziata, ci sarà tutto il tempo per possibili miglioramenti e soluzioni"

Savona, creazione centro rifiuti a Legino. Le preoccupazioni dei residenti esposte in commissione: "Troppa vicinanza alle case"

Vicinanza alle case, scopertura di una parte del centro, l'impatto del traffico e le tempistiche.

Questi i temi e le preoccupazioni esposte dai residenti tramite la capogruppo del Pd Elisa Di Padova nella seconda commissione consiliare in merito alla futura creazione del centro raccolta rifiuti che sarà realizzato in via Molinero, zona Paip nei pressi del PalaVolley.

"Stiamo parlando di un'area che ha come destinazione d'uso il verde pubblico e un centro smaltimento rifiuti, curiosamente è presente a qualche metro il Palavolley, le case, la scuola edile, il campus e nello studio di fattibilità si dà una descrizione di un'area degradata, lasciata andare, industriale, quando in realtà sono presenti solo capannoni artigianali e ci sono aree verdi, zone coltivate, una crosa, un bed and breakfast - specifica la capogruppo del Pd Elisa Di Padova che ha ricordato che erano state attenzionate anche via Valloria e via Bruzzone poi per motivi di spazi era stata cambiata rotta - Ci sono perplessità dei cittadini, i condomini di via dei Ramunda danno esattamente sulla zona del centro, si parla di impattare il meno possibile coprendo con il verde ma non essendo prevista tutta l'area ma solo quella legata ai rifiuti urbani pericolosi, il resto rimarrebbe scoperto. La scelta della zona Paip sembra che sia giustificata dal fatto che è un quartiere senza spinta di attivazione, ci sembra però ingeneroso".

Un gruppo di cittadini della zona ha nel frattempo avviato una raccolta firme esprimendo assoluto dissenso per la costruzione del deposito rifiuti e a più riprese la minoranza aveva richiesto la convocazione di un incontro pubblico con i cittadini preoccupati per l'avvio.

Il nuovo centro infatti andrà a sostituire quello attualmente presente nell'area di proprietà del Consorzio Depurazione Acque in via Caravaggio e la realizzazione dell'opera per una cifra complessiva di 1 milione, 373mila e 460 euro sarà prevista nel piano industriale redatto per la costituzione della New.Co che subentrerà al 49% ad Ata.

Il liquidatore giudiziale, in accordo con il comune di Savona, aveva incaricato lo Studio di Ingegneria STG di Savona e il geologo Marcello Brancucci per l'esecuzione delle indagini preliminari e la redazione del progetto di fattibilità tecnico economica per la realizzazione del centro.

Il progetto che era stato presentato quindi risponderebbe alle esigenze dell'amministrazione comunale in relazione alle indicazioni fornite in merito alla necessità di individuare un'unica area dove posizionare il nuovo centro di raccolta rifiuti urbani, servizio indispensabile per consentire l'avvio del nuovo servizio di igiene urbana basato sulla raccolta porta a porta Ata.

Nel consiglio del 30 ottobre era stata approvata all'unanimità la mozione dei dem che aveva chiesto che i cittadini venissero informati sul progetto, sugli impatti sia per il rumore che per la qualità dell'aria, le tempistiche di realizzazione e gli interventi sulla viabilità, ma da quel giorno, dopo un ulteriore sollecito nel parlamentino savonese, non è stato più calendarizzato l'incontro a causa anche dell'emergenza sanitaria. 

"Chi si inserirà in zona Paip dovrà rispettare le regole che in quella zona non ci sono mai state" ha spiegato la consigliere di Savona Capoluogo Alda Dallaglio, residente proprio nei pressi del futuro centro.

"L'area non è delle migliori anche solo perché c'è vicino un centro sportivo, credo che sia urbanisticamente sbagliato, ci devono essere margini per capire altre localizzazioni" ha proseguito Manuel Meles, capogruppo del M5S.

"Dopo un comizio elettorale del vicesindaco Arecco, dieci minuti dedicati a questa vicenda credo sarebbero stati doverosi - l'attacco della consigliere dem Cristina Battaglia che non le ha mandate a dire all'assessore all'urbanistica che non è rimasto in aula per la pratica - non stiamo parlando della trasformazione di un'area costruendo un centro urbano ma un centro rifiuti. Crea preoccupazione la vicinanza delle case e bisognerebbe mettersi nelle condizioni di trovare una soluzione alternativa. Una strada che tenterei di percorrere è di riaprire un dialogo con Autostrada per l'area di via Caravaggio" (l'ente aveva chiesto ad Ata di liberare nel giugno 2020 la zona sottostante al cavalcavia autostradale).

"Il centro avrà la funzione di quello presente in via Caravaggio, non ci finirà l'umido che potrebbe creare degli odori, ma serve per la differenziata, tutto quello che non può essere conferito nell'indifferenziato quotidiano viene portato al centro perché non smaltibile sotto casa - ha dichiarato l'assessore all'ambiente Silvano Montaldo concentrandosi anche sul traffico - I mezzi pesanti sono limitati a 5 al giorno e indicativamente sono i 30 conferimenti delle auto. Sarebbe stato forse meglio avere due centri di raccolta ma c'è un problema di spazi, di funzionalità e fruibilità".

"Sulla tutela della salute questi centri sono monitorati dall'Arpal, devono avere determinati criteri, devono essere gestiti in una determinata forma, sia per chi abita nella zona sia per i lavoratori che prestano attività all'interno (4 in pianta stabile) - prosegue Montaldo - il fatto che si dica che ci sia nell'elenco anche il materiale pericoloso, bisogna fare attenzione e non diffondere il messaggio sbagliato, non sono bombe, devono seguire una determinata procedura per il suo smaltimento, ma a livello ambientale viene contenuto il pericolo".

"Ci sarà qualcuno che si aggiudicherà la gara e qualcuno con cui bisognerà capire i termini di miglioramento e le condizioni e prescrizioni. La realizzazione si presume avvenga dopo un anno quando partirà la raccolta differenziata. Ci sarà tutto il tempo per possibili miglioramenti. Credo che nulla è scolpito nella pietra e non è stato fatto per colpire i leginesi, se la struttura dovrà andare in quella zona bisognerà trovare tutte le soluzioni perché non crei problemi a nessuno" conclude l'assessore all'ambiente.

Luciano Parodi

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