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Cronaca | 09 maggio 2024, 14:21

Uccide la moglie strangolandola, la Corte d'Assise condanna a 27 anni Selami Bodi

Il Pm Ferro aveva chiesto l'ergastolo. Etleva Kanolja era stata uccisa il 27-28 ottobre del 2023

Uccide la moglie strangolandola, la Corte d'Assise condannato a 27 anni Selami Bodi

27 anni di carcere. Questa la sentenza in Tribunale a Savona della Corte d'Assise nei confronti di Selami Bodi per aver ucciso, strangolandola, nell'ottobre dello scorso anno, la moglie Etleva Kanolja.

Il Pubblico Ministero Giovanni Battista Ferro una settimana fa invece aveva richiesto l'ergastolo

Il giudice che presiede la Corte Franco Greco, con a latere il giudice Fiorenza Giorgi e i giudici popolari, dopo una Camera di Consiglio durata circa 4 ore e mezza, ha letto così la sentenza di condanna che ha visto concesso il riconoscimento delle attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti, l'interdizione dai pubblici uffici e il risarcimento per 770mila euro per i danni patrimoniali e non patrimoniali alle parti civili che si sono costituite. Bodi è stato assolto dall'accusa di lesioni aggravate e continuate perchè il fatto non sussiste.

Questa mattina Bodi aveva letto in aula una lettera dove si scusava per i fatti che aveva compiuto. 

 

I tragici fatti del 27-28 ottobre 2023

L'uomo nei due interrogatori davanti al Gip Laura De Dominicis e al Pubblico Ministero Giovanni Battista Ferro aveva confessato i fatti occorsi nella notte tra il 27 e 28 ottobre nella loro abitazione in via Corridoni nel quartiere di Villapiana a Savona.

La donna, mamma di quattro bambini dai 5 ai 13 anni, era stata ricoverata in terapia intensiva all'ospedale San Paolo ed era in coma dopo che Bodi, nell'impeto di un litigio si era scagliata contro di lei prendendola per il collo con tutte le sue forze. Resosi conto che la donna non respirava piú aveva chiamato il 112 ed immediatamente sul posto era giunto il personale medico del 118 e un'ambulanza della Croce Bianca.

Etleva Kanolja era stata rianimata per circa 50 minuti e dopo aver ripreso i sensi e iniziato a respirare autonomamente, era stata trasportata nel nosocomio savonese in condizioni critiche e dopo due giorni era deceduta. Sul posto erano giunti anche i carabinieri che si erano resi conto che da subito la situazione appariva meritevole di approfondimenti investigativi, tanto da rendere necessario l’intervento sul posto del Sostituto Procuratore della Repubblica, che immediatamente aveva assunto la direzione delle indagini e del personale specializzato della Compagnia dei Carabinieri di Savona.

Bodi, nel corso della serata, dopo aver avuto una discussione per futili motivi con la donna, si era accorto che la stessa si era chiusa in camera da letto. Sentendola parlare al telefono con qualcuno, in preda alla gelosia, l’aveva aggredita e stretta con forza al collo, fino a quando la vittima aveva perso i sensi. Era stato proprio il marito quindi a richiedere l’intervento del personale medico, quando si era reso conto della gravità del suo gesto.

Gli investigatori, constatata la situazione non avevano potuto fare altro che dichiarare l’uomo in arresto ed accompagnarlo negli uffici della Procura della Repubblica di Savona, dove era stato sentito dal Pm Ferro.

Selami Bodi era stato successivamente trasferito in carcere a Marassi e doveva rispondere di omicidio aggravato dall'aver ucciso la coniuge, dai futili motivi e dall'averlo compiuto contemporaneamente ai maltrattamenti in famiglia. Il 42enne infatti non era nuovo a violenze contro la moglie, nel tempo infatti gli episodi sarebbero stati numerosi.

I carabinieri nelle successive indagini sulla vita della coppia avevano scoperto le chat grazie alle analisi dei cellulari e le violenze che la vittima aveva subito anche in passato (con accessi anche al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo).

Etleva aveva inviato via messaggio a Bodi il 3-4 ottobre 2023 3 link di tre video di Youtube in lingua albanese con preghiere e monologhi con al centro argomenti su "come può essere un buon marito nella religione musulmana, di rispettare la moglie e non umiliarla" e su "come trattare bene tua moglie".

Nelle riunioni successive in Albania con i familiari, ai quali era presente anche l'Imam, lei aveva fatto presente che voleva separarsi e non tornare con lui.

Poi erano giunte le scuse del marito e c'era stato il ritorno in Italia.

Il Pubblico Ministero si è soffermato su alcuni messaggi, nei quali Etleva diceva "racconterò cosa ho sofferto, perchè mi hai picchiato di continuo"; "Mi hai mandato all'ospedale e ho continuato a sopportare"; "Preferisco morire".

La donna secondo quanto emerso nelle testimonianze durante la fase di dibattimento sarebbe stata tenuta distante dalla sua famiglia e con la radicalizzazione islamica dell'uomo non le sarebbe stato concesso praticamente niente anche nel modo di vestire (per due anni non aveva potuto utilizzare il suo cellulare).

Luciano Parodi

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