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Attualità | 25 maggio 2020, 16:20

Percettori del reddito di cittadinanza come steward sulle spiagge o come "assistenti civici". Pasa (Cgil): "Il Governo sta improvvisando in questa Fase 2, è solo uno spot"

"Non abbiamo notizie di persone che a Savona ad oggi sono state accompagnate ad un nuovo lavoro". Intanto la proposta del Ministro Boccia è stata bocciata dalla sua stessa maggioranza

Percettori del reddito di cittadinanza come steward sulle spiagge o come "assistenti civici". Pasa (Cgil): "Il Governo sta improvvisando in questa Fase 2, è solo uno spot"

Percettori del reddito di cittadinanza impiegati come steward sulle spiagge libere comunali oppure insieme agli inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi o chi usufruisce di ammortizzatori sociali potranno diventare assistenti civici per collaborare al rispetto del distanziamento sociale e per dare un sostegno alla parte più debole della popolazione.

Queste le proposte messe in campo dall'ufficio di presidenza di Anci Liguria con le sue linee guida, ai quali potrebbero aderire anche altre regioni e il Ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie e la stessa Associazione Nazionale Comuni Italiani che ha pensato ad un bando per il reclutamento di 60mila assistenti coordinati come sempre nell’emergenza dalla Protezione civile. Per evitare gli assembramenti gli steward delle spiagge libere dovranno "dirigere il traffico", probabilmente tramite una app, contribuendo a rendere sicure le ore trascorse al mare.

Critica la Cgil Savona tramite il suo segretario generale Andrea Pasa che si è soffermato sulla difficile attuazione di queste iniziative.

"Non penso che sia la soluzione giusta per le persone che stanno cercando il posto di lavoro. Il reddito di cittadinanza, come diciamo da due anni, non combatte la povertà e non crea lavoro. Sono assolutamente necessari investimenti utili a creare occupazione stabile e di qualità. Non combatte la povertà perché non affronta la condizione nella sua complessità attraverso i necessari interventi multidisciplinari".

"Non ha creato e non crea occupazione perché le misure di sostegno economico o di contrasto all'esclusione sociale sono inefficienti se non precedute e accompagnate da investimenti pubblici. Era necessario potenziare il reddito di inclusione ampliando le platee e accrescere i finanziamenti previsti dall'ultima norma" prosegue il segretario generale savonese.

A Savona sono circa 6700 le persone che hanno fatto richiesta per il reddito di cittadinanza, 3000 i nuclei familiari e l'indennità media mensile si attesta sui 500 euro. Le domande in Liguria sono state oltre 40mila.

"Non abbiamo notizie di persone che a Savona ad oggi sono state accompagnate ad un nuovo lavoro. Bisognerebbe avere il coraggio di dire che lo strumento del reddito di cittadinanza non ha funzionato. L'idea di utilizzare oltre 60mila volontari per controllare è sbagliatissima perché non c'è dietro una strategia a lungo termine ma soprattutto certifica l'improvvisazione che il Governo ha tenuto e continua a tenere sulla Fase 2 e Fase 3. Mi sembra solo uno spot. Ci sono tantissimi disoccupati che finiranno fra qualche settimana la prima tranche di percorso per la ricezione del reddito, sono persone ai quali non solo non è stato trovato lavoro ma non hanno neanche ricevuto una proposta".

Il bando proposto dal Ministro Francesco Boccia del Partito Democratico nelle ultime ore è stato criticato proprio dalla sua stessa maggioranza: da una parte dei dem, dal Movimento 5 Stelle e da Italia Viva. Con una bocciatura definitiva che probabilmente arriverà a breve.

Per gestire la Fase 2 nel savonese i sindacati e le associazioni datoriali insieme a Camera di commercio e Prefettura hanno costituito un coordinamento territoriale per cercare di gestire la fase del riavvio e mercoledì 27 maggio incontreranno grazie al Prefetto Antonio Cananà gli organi di controllo del territorio. 

"Anche la provincia di Savona ha posto l'attenzione su questo tema perchè la Fase 2 e la Fase 3 sono state gestite male come si sta gestendo male in quasi tutte le regioni d'Italia. C'è il rischio di una falsa partenza, creando una grande incertezza dal punto di vista economico sociale. Le continue ordinanze nazionali, regionali e comunali non hanno fatto altro che determinare una confusione incredibile" ha concluso Pasa.

Luciano Parodi

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